Dieci amministrazioni comunali non sono mai riuscite a porre fine al degrado in cui si trova “Rione Barracche”. Un insediamento di case popolari che, pur trovandosi a poche centinaia di metri dal centro cittadino, rappresenta uno degli angoli più abbandonati della tanto osannata “Perla del Tirreno”. Mezzo secolo è trascorso da quando i residenti del Rione, un tempo quasi tutti pescatori, avevano chiesto ai sindaci, che si sono alternati alla guida del palazzo Municipale, interventi di riqualificazione delle sei grandi palazzine popolari in cui vivono. Il “miracolo” è avvenuto da un anno e mezzo a questa parte quando la governance comunale, guidata dal sindaco Nino Macrì, ha accolto le richieste delle duecento persone che vivono nello storico quartiere che si trova a ridosso di Viale della Libertà. Attualmente molti degli alloggi che ospitano le famiglie rischiano di cadere a pezzi per mancanza di manutenzione. Molti balconi di questi immobili sono puntellati con grosse impalcature di acciaio per non crollare. Stando a quanto annunciato dal primo cittadino con i 20 milioni disponibili verrà recuperato l’intero Rione e le restanti palazzine popolari che si trovano nella cintura urbana di Tropea. Alla risoluzione della grave emergenza hanno lavorato con grande impegno il sindaco Macrì e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Gabriele Crisafio. Quest’ultimo si è dovuto sobbarcare una mole di lavoro non indifferente per mettere ordine nella documentazione richiesta per poter accedere ai fondi che arrivano direttamente dalla Regione. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro