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Catanzaro, capolinea per gli “eroi” del Covid: contratti scaduti, il rinnovo non c’è

Alcuni infermieri hanno manifestato davanti alla sede dell’Azienda sanitaria

La mancanza di prospettive sul futuro e la rivendicazione di un diritto sacrosanto – quello al lavoro - dopo due anni in prima linea contro la pandemia. Nell’ultimo giorno di validità dei propri contratti cococo, alcuni infermieri assunti per fronteggiare l’emergenza Covid dall’Asp di Catanzaro si sono ritrovati davanti agli uffici della direzione generale dell’Azienda per cercare di capire se davvero è tutto finito (da oggi) oppure no.
Alla fine di una mattinata fatta di attesa e dita incrociate, è arrivato anche un pizzico di speranza, dopo l’incontro con un rappresentante del sindacato Usb e il commissario straordinario Ilario Lazzaro: l’Asp sarebbe pronta a indire, entro 15 giorni, una manifestazione di interesse per stilare una nuova graduatoria che preveda premialità per chi ha già lavorato in questi anni (la vertenza coinvolge 81 infermieri) oltre allo scorrimento della graduatoria già in essere. L’obiettivo di fondo è raggiungere una conversione dei contratti da cococo a tempo determinato nell’ottica di una successiva stabilizzazione.
Si tratta del personale che è stato prima distribuito nelle scuole con il progetto voluto dall’allora governatrice Jole Santelli, poi smistato nei vari ambiti assistenziali dell’Asp. Da quel momento (luglio 2021), questi infermieri sono stati impiegati negli hub vaccinali, nel dipartimento di Prevenzione, nell’assistenza domiciliare integrata, in carcere, nel 118 e nei reparti ospedalieri. È anche naturale, dunque, che si riunissero fuori dalla sede Asp per chiedere il riconoscimento di un diritto dopo due anni di lavoro e sacrifici, anche economici, se si considera che negli ultimi 12 mesi il servizio settimanale era sceso da 35 a 18 fino a 12 ore con conseguente riduzione dello stipendio.

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I sindacati in coro: «No a discriminazione per dipendenti Ciccio-De Lellis"

«Erogazione del premio Covid per tutto il personale in servizio presso l’Azienda Ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” con modalità di assegnazione che seguano la pari dignità per tutti i dipendenti, senza distinzione tra quelli di Serie A e Serie C». Lo chiedono Cgil, Cisl, Uil, Fials e Nursing Up in una lettera indirizzata al Al Commissario Straordinario e al Responsabile delle Risorse Umane dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro oltre che al Al Dirigente Generale Dipartimento per la Salute - Regione Calabria La richiesta, in particolare, riguarda il personale che presta servizio presso il Presidio “Ciaccio - De Lellis” per il quale pare «che l’Azienda sia indirizzata ad utilizzare - aggiungono i sindacati - una erogazione premio Covid nella fascia più bassa prevista (250 euro anziché la quota media di 850) non tenendo in considerazione diversi fattori concatenanti di operatività sanitaria in tutti i presidi in essa dislocati e nella interazione – interscambio di tutte le prestazioni sanitarie complessive». Le sigle sindacali, confrontatesi altresì con i massimi vertici sanitari del Presidio “Ciaccio - De Lellis” evidenziano con forza «come l’istruttoria sin qui formalizzata “in Primis” dal Responsabile Direzione Medica del Presidio “De Lellis” Dott. Francesco Talarico che, con ben tre comunicazioni, formalmente rappresentate, nel merito e nella sostanza certificano formalmente come il personale in servizio presso il Presidio “Ciaccio abbia” svolto le proprie attività sanitarie così come declinano i presupposti tutti per l’erogazione del premio Covid fascia media». Le comunicazioni istruttorie poste all’attenzione dell’Azienda da parte del Responsabile Direzione Medica del Presidio De Lellis (Ciaccio) in ordine temporale sono: comunicazione prot. 26084 del 26/09/2022 ove si afferma con forza la necessità di una pari dignità sostanziale sulla allocazione nella fascia intermedia di tutto il personale in servizio presso il Presidio Ciaccio , sottolineando la unicità dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio dalla quale non si può prescindere ne si può giustificare su una presunta allocazione del resto irrisoria in considerazione del giornaliero interscambio continuo delle prestazioni sanitarie. E ancora: comunicazione prot. 27002 del 05/10/2022 che integra e nella sostanza rafforza in maniera cogente quanto anticipato nella precedente nota certificando in modo inequivocabile i presupposti essenziali e necessari per l’erogazione del Premio Covid in fascia media per tutto il personale in servizio del Presidio De Lellis ( Ciaccio) .A supporto di tale affermazione nei primi 3 righi della nota si specifica e in allegato alla stessa vengono trasmesse le relazioni dei Direttori/Responsabili dei vari n.2 SOC, 2 SOD, 2 UO, 2 UOC attestanti inequivocabilmente quanto svolto da tutti i dipendenti del Presidio De Lellis correlato alle prestazioni sanitarie correlate alla Pandemia da Covid. E inoltre: comunicazione prot. 28730 del 20/10/2022 ove si formalizza che la competenza e i presupposti per l’attribuzione del premio Covid Presidio De Lellis afferiscono esclusivamente alla Direzione Medica del Presidio suddetto avvalorando specificatamente quanto comunicato nel prot. 27002 del 05/10/2022 e nella sua interezza documentale. Sulle base di tali premesse, ampiamente documentate, le organizzazioni sindacali chiedono «l’immediata erogazione del Premio Covid per tutto il personale dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” allocando il personale interessato del Presidio “Ciaccio” nella erogazione economica della fascia intermedia» e in attesa dei necessari riscontri «si riservano eventuali e correlate ulteriori iniziative».

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