Occhi puntati sull’ambiente, sono almeno due le indagini che la Procura della Repubblica sta coordinando e che mirano a far luce sulla tragica situazione del sistema fognario cittadino. In particolare l’attenzione degli inquirenti si sarebbe concentrata sul quartiere Siano e su quanto avviene alla foce del fiume Corace. Nel primo caso l’indagine sarebbe già a un livello più avanzato. Nei mesi scorsi infatti nel registro degli indagati sono stati iscritti ex amministratori e dirigenti di Palazzo De Nobili. A loro carico la Procura della Repubblica ipotizza il reato di disastro ambientale e la violazione delle norme ambientali contenute nel decreto legislativo del 2006. Il secondo fascicolo è stato invece aperto all'indomani della scoperta di un mare di liquami che da uno scarico finiva direttamente nel fiume Corace attraversando una stazione di sollevamento spenta e senza allaccio alla corrente elettrica. Era stato l’allora presidente della Commissione consiliare Ambiente Eugenio Riccio a denunciare il caso dopo un sopralluogo nell’area. Da quel momento si sono accesi i riflettori degli investigatori che oltre ad effettuare sopralluoghi hanno acquisito documenti e le testimonianze di diverse persone. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro