«Ho chiesto al governo e al Parlamento di intervenire. Credo che lo faranno al momento della conversione del Decreto Calabria con l’emendamento che ho richiesto e che fissa il termine per la sospensione al 31 dicembre 2023. Credo sia un termine corretto per permetterci di valutare il contenzioso senza ledere i diritti dei creditori. Molti di essi non si iscrivono alla piattaforma, ma hanno avuto decreti ingiuntivi pagati due o tre volte. Se una clinica privata ha fatturato “X”, deve aver ricevuto “X” e non anche “Y e Z”». Così Roberto Occhiuto, presidente della Giunta regionale e commissario per il Piano di rientro sanitario, è tornato sul pronunciamento della Corte Costituzionale che ha bocciato il blocco dei pignoramenti deciso da lui nei mesi scorsi. Lo ha fatto parlando a margine della presentazione del libro di Carlo Guccione, responsabile nazionale Pd per la Sanità del Mezzogiorno, dal titolo “Amara verità”, un volume dedicato alle enormi difficoltà vissute dalla Sanità calabrese nell’accertamento dell’ammontare del debito nonostante 12 anni di commissariamento. Lo stesso Guccione, a testimonianza della trasversalità con cui il tema sanitario ha bisogno di essere affrontato, ha voluto «dare atto al presidente di essere stato l’unico ad aver attivato le procedure di quantificazione con la Guardia di Finanza». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro