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Catanzaro, falsi testamenti: il Riesame scagiona l’avvocato Bruno

Depositate le motivazioni per le quali i giudici hanno annullato gli arresti domiciliari per il penalista

Raffaele Elio Bruno

Il Tribunale del Riesame ha ritenuto «insussistenti» i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’avvocato Elio Bruno. Il penalista catanzarese ed ex amministratore dell’Amc era finito agli arresti domiciliari nell’inchiesta su un presunto giro di testamenti falsi, che vede indagate nove persone con accuse che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla truffa, dalla falsità in testamenti al riciclaggio e autoriciclaggio, fino all’accesso abusivo a sistema informatico e alla corruzione. Il Tribunale del Riesame, all’esito della discussione e della camera di consiglio, accogliendo la richiesta degli avvocati Luigi Falcone e Francesco Iacopino, ha dunque annullato il 3 novembre scorso la misura cautelare personale disposta dal gip nei confronti di Bruno. Ora sono state rese note le motivazioni alla base della decisione dei giudici. Secondo il Riesame le intercettazioni, ritenute rilevanti dal gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, «non assurgono a gravi indizi di commissione del delitto contestato». A parere dei giudici «il conferimento di una procura speciale per il compimento delle attività necessarie alla riscossione del lascito ereditario non costituisce di per sé attività esorbitante l’incarico professionale». Inoltre per il Riesame non risulta «eccentrica» la circostanza che Bruno si sia recato nell’ufficio postale senza il cliente.

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