Diciassette condanne ridotte, di cui 10 concordate tra accusa e difesa, due pene confermate ed un’assoluzione. Così ha deciso ieri la Corte d’Appello di Catanzaro al termine del processo di rito ordinario di secondo grado nato dall’inchiesta “Acquamala” coordinata dalla Dda di Catanzaro, su una presunta rete di narcotrafficanti che avrebbe venduto cocaina, eroina e marijuana nel quartiere rom di via Acquabona e nelle zone limitrofe dove si trovano diversi istituti scolastici anche con l’aiuto di pusher bambini. Il collegio presieduto da Fabrizio Cosentino, nel comminare oltre 50 anni di carcere, ha ribadito le stesse condanne infitte dal Tribunale di Crotone il 6 luglio 2021 per Armando Passalacqua (per lui 2 anni e 8 mesi) e Giuseppe Oliverio (1 anno). Mentre Alberto Carelli è stato scagionato da ogni accusa. Le condanne ridotte: 4 anni di carcere per Maurizio Abbruzzese (6 anni in primo grado); Pasquale Crugliano, 4 anni (6 anni); Riccardo Gualtieri, 1 anno (1 anno e 4 mesi); Franco Edda, 1 anno (1 anno e 4 mesi); Domenico Maida, 6 anni (12 anni); Giovanni Passalacqua, 2 anni (3 anni e 6 mesi); e Maurizio Sabato, 2 anni (3 anni e 6 mesi). Le pene concordate: Damiano Bevilacqua, 2 anni, 5 mesi e 15 anni di carcere (4 anni e 1 mese); Francesco Bevilacqua, 2 anni, 5 mesi e 15 giorni (4 anni, 1 mese e 15 giorni); Rosetta Bevilacqua, 1 anno e 3 mesi (2 anni); Damiano Amato, 3 anni e 11 mesi (6 anni e 11 mesi); Antonio Manetta, 2 anni e 4 mesi (3 anni e 7 mesi); Damiano Passalacqua, 1 anno e 7 mesi (2 anni e 3 mesi); Piero Ranieri, 3 anni e 15 giorni (6 anni e 15 giorni); Maria Scicchitano, 2 anni e 7 mesi (4 anni e 7 mesi); e Antonio Scerbo, 4 anni (7 anni); e Martino Tarasi, 3 anni (7 anni). Le condanne confermate: 4 anni per Armando Passalacqua e 1 anno per Giuseppe Oliverio. Unico assolto Alberto Carelli che in primo grado si beccò 2 anni. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro