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Processo Scott-Rinascita, la Cassazione: "Sciogliere i dubbi sui verbali di Mantella"

Depositate le motivazioni con cui i giudici della Suprema Corte hanno accolto l’istanza del collegio difensivo

Giancarlo Pittelli

Il Tribunale del Riesame «dovrà misurarsi con le argomentazioni difensive e verificare se il quadro cautelare possa comunque rimanere immutato». I giudici della Cassazione lasciano intravedere la possibilità che Giancarlo Pittelli possa lasciare gli arresti domiciliari. Lo spiegano nelle motivazioni della decisione con cui hanno accolto l’istanza con la quale i difensori (gli avvocati Salvatore Staiano, Giandomenico Caiazza e Guido Contestabile) dell’ex parlamentare di Forza Italia avevano chiesto l’annullamento della sentenza con la quale nel luglio scorso il Tribunale della libertà di Catanzaro aveva rigettato l’istanza per la rimessione in libertà del loro assistito, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa nel processo Scott Rinascita alle cosche di ‘ndrangheta del Vibonese in corso nell’aula bunker di Lamezia Terme.
Nell’udienza che adesso dovrà essere fissata il Riesame dovrà concentrarsi su un particolare. Tutto ruota ancora sulla presunta fuga di notizie relative ai verbali dell’allora neo collaboratore di giustizia Andrea Mantella. Per l’accusa Pittelli nell’intercettazione del settembre 2016 avrebbe rivelato che Mantella, che si era da poco pentito, aveva accusato anche il suo stesso fratello, un particolare ancora non divulgato dalla stampa. Questo elemento dimostrerebbe quindi che Pittelli poteva accedere a fonti riservate per acquisire notizie sul lavoro degli inquirenti. In questo modo sarebbe stato «indispensabile» alla sopravvivenza della cosca.

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