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L’allarme del Csm su ’ndrine e logge: “Influenze su decisioni politiche e giudiziarie”

Il documento approvato mercoledì dal plenum di Palazzo dei Marescialli per il trasferimento di due giudici

Grembiuli e cappucci massonici

«Non possono non tenersi in debito conto gli elementi di contesto del distretto di Catanzaro e dei processi ivi celebrati in materia di criminalità organizzata, nei quali sono emersi fitti rapporti tra ‘ndrine e massoneria, dove la partecipazione di alcuni soggetti a entrambe è o può essere strumento di influenza di decisioni politiche, amministrative, giudiziarie». A denunciare l’allarmante alleanza tra esponenti della criminalità organizzata e personaggi affiliati a logge coperte è lo stesso Consiglio superiore della magistratura. È messo nero su bianco negli atti della procedura che mercoledì ha portato il plenum di Palazzo dei Marescialli a votare favorevolmente al trasferimento d’ufficio per responsabilità incolpevole oggettiva dei due giudici della Corte d’Appello di Catanzaro Giuseppe Perri e Pietro Scuteri. Il procedimento era stato aperto dopo che la Procura di Salerno aveva trasmesso a Palazzo dei Marescialli gli atti del procedimento penale in cui erano indagati numerosi magistrati in servizio nel distretto di Catanzaro. Le indagini avevano tratto spunto dalle dichiarazioni rese dall’ex presidente di sezione della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, già condannato a 4 anni e 4 mesi per corruzione in atti giudiziari. Petrini aveva parlato di un «sistema corruttivo in cui sarebbero stati coinvolti appartenenti alla magistratura calabrese, avvocati e professionisti, cementato da una comune appartenenza massonica», chiamando in causa come appartenente a tale loggia “coperta” l’avvocato Pittelli.

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