Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 13 Gennaio 2025

Catanzaro, i rampolli dei clan invadono Tik tok tra “dolce vita”, pistole e sangue

«Noi siamo i migliori». Mentre canta tra i palazzi popolari di viale Isonzo un cantante neomelodico dedica il suo brano a una delle famiglie più note della comunità rom catanzarese. Tutto a favore di cellulari pronti a pubblicare sui social anche il messaggio ai “nemici” che guardano: «Vigliacchi che si nascondono». E’ solo uno dei video presenti online, sui profili delle nuove leve si trova tutto foto segnaletiche esposte con orgoglio, dediche ai detenuti, ma soprattutto immagini da “dolce vita”, bottiglie da stappare, locali, vestiti firmati e orologi preziosi. Così i rampolli dei clan si raccontano dentro TikTok. Proprio al nuovo linguaggio delle mafie italiane è dedicato un paragrafo della relazione conclusiva della Commissione parlamentare antimafia presieduta dall’ex senatore Nicola Morra. I deputati infatti hanno voluto ascoltare il professore Marcello Ravveduto, docente di Public & Digital History presso l’Università di Salerno e componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione italiana di Public History. Al professore è stato chiesto di spiegare come si è trasformato il linguaggio mafioso nell’era digitale. Nell’epoca dell’immagine tutto avrebbe, secondo l’esperto, un significato. A partire dall’abbigliamento. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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