Il Consiglio regionale, con voto unanime, approva la proposta di legge relativa all’istituzione di una riserva naturale alla foce del Mesima e il sogno di Jasmine De Marco, giovane biologa nicoterese che da anni “vive” l’habitat del fiume, diventa realtà. C’è voluto del tempo, ma l’obiettivo è stato centrato. Finalmente si può brindare all’esito positivo di un percorso avviato con entusiasmo da Jasmine, fatto proprio e trasformato in disegno di legge regionale dal Wwf, rimodulato dall’ex consigliere Marcello Anastasi e, infine, riportato all’attenzione dell’assemblea regionale dal consigliere cosentino Ferdinando Laghi (lista De Magistris presidente) la cui proposta è stata condivisa e sottoscritta anche dai consiglieri Antonio Lo Schiavo, Giovanni Arruzzolo e Pietro Raso. In commissione aveva già manifestato piena adesione al progetto anche il consigliere Raffaele Mammoliti del Pd. Il Consiglio regionale, in sostanza, ha operato un piccolo miracolo. Non capita tutti i giorni che una proposta di legge di un consigliere di opposizione venga supportata da esponenti della maggioranza e di altre forze politiche. Il tutto s’è tradotto in un voto unanime che, oltre a testimoniare l’importanza della legge approvata, schiude nuove prospettive sulle sorti del Mesima sino ad oggi considerato, a torto o a ragione, una sorta di cloaca a cielo aperto. La Regione, per favorire recupero, sostegno, valorizzazione e promozione del tratto di asta fluviale interessato contraddistinto da un ecosistema ricco di rare specie animali e vegetali, finanzierà un piano triennale versando 100.000 euro all’anno all’ente gestore della riserva, già individuato nel Wwf, a partire dal gennaio 2023. La riserva comprende aree ricadenti nei comuni di Nicotera, San Ferdinando e Rosarno e prevede un’area di rispetto di trecento metri dai confini della riserva stessa. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro