Estorsioni, droga e armi della 'ndrangheta anche a Manhattan. É quanto è emerso dall’inchiesta della Dda di Catanzaro su un’associazione di 'ndrangheta del Crotonese che aveva un gruppo satellite a New York. Le indagini, avviate nel marzo del 2020, hanno consentito di accertare un serie di episodi estorsivi commessi appunto nell’area di Manhattan. A capo della cosca sgominata con l’operazione ci sarebbe stato il gruppo Corigliano-Comito, dotato di capacità di controllo territoriale e gerarchie interne e legato a doppio filo con il "locale" di Belvedere Spinello, compenetrato nella criminalità organizzata e con proiezioni negli Stati Uniti. Un’operazione della polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, quella in corso nella mattinata a Crotone, nel Comune di Rocca di Neto, con l’impiego di duecento poliziotti appartenenti al Servizio Centrale Operativo, alle Squadre Mobili di Crotone e Catanzaro, ai Reparti Prevenzione Crimine, unitamente a personale del Federal Bureau Of Investigation (FBI) degli Stati Uniti d’America. Sono state effettuate alcune perquisizioni anche a New York che, disposte dalla Dda di Catanzaro, sono state eseguite da personale dell’Fbi. Sono 18 i provvedimenti di fermo eseguiti, sono stati emessi dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo, che ha diretto l'inchiesta in stretto coordinamento con il Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri. Destinatari sono diversi soggetti fortemente indiziati di appartenere ad una associazione per delinquere di stampo mafioso operante nella città crotonese con proiezione negli Stati Uniti d’America.
I nomi
BARBARO Domenico, nato a Crotone il 28 settembre 1991, residente a Rocca di Neto (KR) BARBERIO Rosario, detto “Sarino”, nato a Scandale (KR) il 22 aprile 1961 BARONE Fortunato, nato a Rocca di Neto (KR) il 28 novembre 1969 BRUNO Virgilio Antonio, detto “Egidio”, nato a Rocca di Neto (KR) il 28 novembre 1970 COMITO Francesco, detto “Capa 58”, nato a Crotone il 17 febbraio 1989 e residente a Rocca di Neto COMITO Michele Antonio, detto “Totonnello”, nato a Rocca di Neto (KR) il 1° novembre 1963 COMITO Michele Antonio, detto “Totonno”, nato a Crotone il 13 febbraio 1991, residente a Rocca di Neto COMITO Salvatore, detto “U scienziato”, nato a Crotone il 28 gennaio 1987, residente a Rocca di Neto (KR) COMITO Umberto, nato a Rocca di Neto (KR) il 3 gennaio 1968 CORIGLIANO Luigi, detto “Capa ianca”, nato a Crotone il 13 gennaio 1995 CORIGLIANO Luigi, detto “Catammino”, nato a Crotone il 2 luglio 1996 CORIGLIANO Martino, nato a Crotone l’8 marzo 1966, residente a Rocca di Neto CORIGLIANO Pietro, nato a Crotone il 13 novembre 1968, ivi residente a Rocca di Neto CUNDARI Patrizia, nata a Rocca di Neto (KR) il 24 settembre 1967 MARANGOLO Pietro, detto “Ioscera”, nato a Crotone il 28 marzo 1977, residente a Rocca di Neto MARINO Pantaleone, nato a Rocca di Neto (KR) il 10 gennaio 1961 STEFANIZZI Gabriele, nato a Crotone il 3 luglio 1993, residente a Rocca di Neto ZITO Giuseppe Martino, detto “U’ Curnacchia”, nato a Rocca di Neto (KR) l’11 novembre 1970 Accertamenti di polizia e contributi offerti dai collaboratori di giustizia, hanno documentato l’operatività del sodalizio criminale la cui principale attività era proprio quella estorsiva, anche se dagli imprenditori locali non sono arrivate denunce. Le estorsioni avvenivano attraverso un meccanismo ben oliato, dissimulato da normali pratiche commerciali e dall’utilizzo di un vocabolario strategico imposto alle vittime per segnalare la disponibilità al pagamento della mazzetta.
Estorsioni: 2mila euro al mese a una clinica privata
Un’estorsione da duemila euro al mese ai titolari di una clinica privata di Rocca di Neto per «garantirsi la tranquillità» viene contestata dalla Dda di Catanzaro ad otto persone coinvolte nell’inchiesta che ha portato all’esecuzione di 18 fermi contro i presunti appartenenti ad un’organizzazione criminale che agiva sull'asse Calabria-Stati Uniti d’America. Le otto persone che si sarebbero rese responsabili dell’estorsione sono Pietro Corigliano, Martino Corigliano, la moglie, Patrizia Cundari, Umberto Comito, Pietro Marangolo, Pantaleone Marino e gli omonimi Luigi Corigliano, di 37 e 36 anni, il primo dei quali è il figlio di Martino e Patrizia Cundari. Ogni mese i dipendenti della clinica chiamavano Martino Corigliano, titolare di un bar a Rocca di Neto, o la moglie chiedendo forniture di cornetti. Un linguaggio in codice che serviva per informare i componenti del gruppo criminale che il denaro delle estorsioni era pronto e poteva essere ritirato.