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Crotone, giro di fatture false per 240 milioni. Inflitte 24 condanne in abbreviato

La sentenza del procedimento “Billions” sull’asse Cutro-Reggio Emilia. Sotto la lente dei giudici la serie di finte operazioni contabili

Sull’asse Reggio Emilia-Cutro, dal 2014 al 2020, ha operato «un’associazione a delinquere» che avrebbe emesso «fatture false» per 240 milioni di euro, con «il proprio nucleo» che si trovava nella “Full Trade srl”, «una società cartiera a tutti gli effetti» in quanto «priva di sede operativa effettiva, di scritture contabili, di personale e strutture». Adesso ne è convinta non solo la Procura di Reggio Emilia ma anche il giudice per le udienze preliminari del Tribunale reggiano Andrea Rat, che ieri, al termine del procedimento di rito abbreviato, ha inflitto 24 condanne e deciso 10 assoluzioni nei confronti dei 34 imputati coinvolti nell’inchiesta “Billions”. Altri 97 mandati a processo. Sono 13 i proscioglimenti.

Operazione scattata nel settembre 2020

L’operazione, come si ricorderà, scattò il 23 settembre 2020 con l’esecuzione di 51 misure cautelari da parte dei poliziotti della Squadra mobile e della Guardia di finanza. «Il modus operandi» dell’organizzazione, è la tesi accusatoria che ora è stata accolta dal Tribunale, avrebbe consentito alla “Full Trade” di intrattenere «i contatti» con «i capi» delle «società destinatarie delle Foi», vale a dire le false fatture per operazioni «totalmente inesistenti». Infatti, dalle indagini sarebbe emersa l’esistenza di «società cartiera», i cui «legali rappresentanti» avrebbero avuto «l’unico scopo» di «emettere un numero indeterminato di fatture» per operazioni fittizie. Dopodiché, le aziende avrebbero proceduto all’«individuazione di ditte compiacenti utilizzatrici» delle false fatture, con i titolari che «effettuavano bonifici» dello stesso importo delle «fatture ricevute» su un conto corrente postale «appositamente acceso». Tali somme, «attraverso numerosi prelievi giornalieri», venivano poi riconsegnate ai medesimi «fruitori delle fatture emesse» o «alle società cartiera che “appaltavano” l’operazione di sostituzione» del denaro ricevuto, nei confronti dei componenti dell’ipotizzato gruppo.

La sentenza del gup: tutti i nomi

Marina Allegri è stata condannata a 8 mesi di reclusione (pena sospesa); Giuseppe Aloi, 1 anno; Antonio Astio, 3 anni, 1 mese e 10 giorni; Francesco Basta, 3 anni, 5 mesi e 10 giorni; Veronica Bellucci, 9 mesi e 10 giorni (pena sospesa); Luigi Brugnano, 7 anni; Antonio Colacino, 10 mesi (pena sospesa); Francesco Fruci, 1 anno e 6 mesi (pena sospesa); Salvatore Fruci, 3 anni e 6 mesi; Giuseppe Gareri, 7 anni, 1 mese e 10 giorni; Paolo Andrea Generale, 4 anni, 2 mesi e 20 giorni; Domenico Grande, 2 anni (pena sospesa); Nicola Lombardo, 5 anni e 20 giorni; Salvatore Masciari (pena sospesa), 1 anno; Vincenzo Mesoraca, 1 anno (pena sospesa); Walter Milone, 2 anni, 2 mesi e 20 giorni; Raffaele Mirabelli, 4 anni; Salvatore Olivo, 9 mesi e 10 giorni (pena sospesa); Gabriele Onfiani, 1 anno (pena sospesa); Salvatore Riillo, 1 anno e 4 mesi; Andrea Silvestri, 1 anno, 2 mesi e 20 giorni (pena sospesa); Gennaro Staiano, 10 mesi e 20 giorni (pena sospesa); Fabio Torriero, 1 anno, 7 mesi e 10 giorni (pena sospesa); Francesco Ventura, 8 mesi (pena sospesa). Assolti: Barbara Federzoni; Rino Ferrari; Vasile Chireata; Khadres Abdel Sadk Ibrahim Ibrahim Allam; Alexandru Ilie Bogdan; Pietro Muto; Rosario Muto; Vincenzo Taravella; Giuliano Tincani; e Francesco Veroni.

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