«L’area ex Ariston ha le caratteristiche di un’area archeologica pluristratificata». Lo ha ribadito il Tar di Catanzaro che ha respinto il ricorso della titolare di un edificio che sorge sulla zona ex Ariston di Crotone, che chiedeva l’annullamento il decreto col quale, il 10 novembre 2021, il ministero della Cultura dispose il vincolo d’interesse culturale sulla superficie e sugli immobili compresi tra le vie Silvio Carpino, Claudio Crea, Cutro, XXV Aprile e Mario Nicoletta. Il sito, infatti, prossimamente sarà interessato agli scavi previsti dal maxi progetto archeologico e di riqualificazione urbana denominato “Antica Kroton” della portata di circa 62 milioni di euro. «La scelta di apporre il vincolo su un’intera area ex Ariston – si legge nella sentenza che richiama una precedente pronuncia del Tar dello scorso novembre - è desumibile dalla relazione tecnica allegata al provvedimento finale, che si basa sul rapporto “Ricerche archeologiche nel centro urbano di Crotone-area ex Ariston”». In particolare, ricorda il collegio giudicante presieduto da Giancarlo Pennetti, «la relazione tecnica della Soprintendenza si esprime nel senso che l’area, uno spazio urbano aperto, in gran parte libero da costruzioni contemporanee, dal punto di vista archeologico è rappresentativo delle vicende storiche della città di Crotone, prima della polis achea, poi dell’occupazione romana ed oltre».
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