La Fondazione Field, nata per attrarre e spendere i fondi europei, per anni sarebbe stata solo un bancomat nelle mani del suo ex presidente Domenico Barile. Un’accusa che aveva portato alla sua condanna in primo grado, al termine del processo con rito abbreviato, a 6 anni di reclusione per peculato. Ora però l’ex presidente dell’ente in house ha deciso di ricorrere in appello contro quella sentenza. Il presidente della seconda sezione penale della Corte di Appello di Catanzaro ha fissato la data dell’udienza per l’inizio del processo di secondo grado. Barile, difeso dall’avvocato Giovanni Carlo Tenuta del foro di Cosenza, e la Regione Calabria, rappresentata dall’avvocato Antonio Lomonaco, compariranno in udienza il 21 marzo 2023. Circa 600mila euro per gli investigatori della Guardia di Finanza sarebbero spariti dalle casse dell’ente in house della Regione Calabria. Gli uomini della Guardia di finanza spulciando tra le carte della Field hanno scoperto che in appena un anno si è riusciti a spendere oltre 67mila euro per biglietti aerei e soggiorni in hotel in tutta Italia da Gasperina a Milano passando per Roma e naturalmente da Rende proprio nell’albergo di proprietà di Barile dove la Field ha saldato 2517 euro. Sempre all’hotel dell’allora presidente sarebbero riferibili i 42mila euro versati a un uomo che non avrebbe mai avuto rapporti con la Fondazione ma avrebbe al contrario svolto diversi lavori di ristrutturazione nell’hotel di Barile. La Field sarebbe stata utilizzata anche per pagare 18.500 euro a un’altra persona legata da rapporti di lavoro sempre con Barile. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro