Un blocco compatto e abbastanza esteso a difesa della Facoltà di Medicina di Catanzaro e a favore dell’integrazione fra le due Aziende ospedaliere del capoluogo. Con l’obiettivo di continuare a tenere alta l’attenzione sul tema, ma soprattutto pungolare la Regione perché proceda con la firma del protocollo d’intesa istitutivo della “Dulbecco” e, magari, anche alla riorganizzazione del sistema universitario in Calabria. È un invito al dialogo che si spera venga raccolto, altrimenti il ricorso al Tar sarà automatico. Il sindaco Nicola Fiorita ha raccolto la partecipazione e la condivisione che cercava lanciando l’iniziativa pubblica su Medicina e Azienda unica. Quello di ieri sera nella sala Concerti di Palazzo De Nobili è stato il primo step di un percorso che avrà un seguito lunedì nel Consiglio comunale aperta incentrato su sistema sanitario e universitario. Fiorita ha misurato la temperatura di buona parte del mondo professionale e associazionistico del capoluogo oltre ad avere la conferma di chi è al suo fianco sul piano politico, da Valerio Donato ad Antonello Talerico.
Due piani di battaglia
«Lunedì ritengo mi verrà dato il mandato politico di tutela della città, ma questo non può bastare», ha detto Fiorita. Il dialogo ragionevole ed equo, mettendo da parte prove di forza «proto-leghiste» e fughe in avanti, è ciò a cui punta: «In questo periodo si sono sovrapposte due vicende che rendono tutto più complicato e vanno tenute separate, una è la questione dell’integrazione fra le Aziende ospedaliere di Catanzaro che riguarda l’intera sanità calabrese. Tale questione ha subito una frenata che si è accompagnata, di pari passo, all’altra vicenda, l’istituzione di una Facoltà di Medicina a Cosenza, sulla quale c’è stata invece un’accelerazione».
Verso il ricorso al Tar
Le rivendicazioni di Fiorita sono le stesse su cui batte da tempo: «La tesi di Occhiuto sul Dpcm non mi convince, perché se lui vuole davvero favorire la nascita di una grande azienda unica nella nostra città, e anche potenziare Medicina a Catanzaro, deve farlo subito trovandone il modo. Su questo la nostra linea resterà intransigente, altrimenti ci muoveremo con la giustizia amministrativa per ottenere l’annullamento del decreto». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro