Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 25 Novembre 2024

L’area d’influenza della cosca di Rocca Di Neto svelata dalle cimici nella casa del boss

Pietro Corigliano e il boss di Papanice, Mico Megna

«Noi, (come cosca), fino dove arriviamo? (a comandare) A San Giovanni?». «Rocca arriva fino al bivio di Belvedere... (di Spinello) e fino alla benzina di Corazzo... (ovvero, contrada “Corazzo” nel comune di Scandale)». Ecco spiegata l’area di egemonia della cosca di Rocca di Netto. A rivelarla è una conversazione avvenuta tra un 33enne rocchisano ma residente negli Stati Uniti e Pietro Corigliano, il 55enne presunto capo della ’ndrina di Rocca di Neto, che lo scorso 19 dicembre è stato fermato insieme ad altre 17 persone nel blitz disposto dalla Dda di Catanzaro contro il clan rocchisano dei Corigliano-Comito. Il dialogo, «a sfondo mafioso», è contenuto negli allegati del provvedimento restrittivo emesso nell’ambito dell’operazione coordinata dalla Procura antimafia che ha smantellato l’organizzazione criminale. Il faccia a faccia è stato intercettato dai poliziotti della Squadra mobile di Crotone durante una riunione serale che si tenne il 29 gennaio 2022 nella casa dello stesso Corigliano, «nel corso della quale – annotano gli inquirenti - venivano dibattute alcune vicende di estremo interesse investigativo che tracciavano, in parte, le origini della ‘ndrina di Rocca di Neto, confermandone l’attuale sussistenza sotto il governo criminale di Pietro Corigliano». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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