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Farmabusiness a Catanzaro, alcuni imputati pensano di patteggiare, slitta la requisitoria

Il processo di secondo grado sull’infiltrazione del clan di Cutro nel settore farmaceutico. Il 15 febbraio la Procura generale effettuerà le sue richieste

Slitta al 15 febbraio la requisitoria della Procura generale nel processo di appello nei confronti di 16 imputati coinvolti nell’inchiesta Farmabusiness. Ieri la prevista udienza è stata rinviata. Secondo quanto si è appreso il rinvio sarebbe stato deciso per concedere il tempo ad alcuni imputati di poter formalizzare la richiesta di concordato, ossia di patteggiamento in appello. Nella prossima udienza dovrebbero essere ufficializzati i nomi degli imputati che intenderanno raggiungere un accordo prima della sentenza.
La Dda di Catanzaro ha impugnato solo le assoluzioni dell’ex presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini e di Tommaso Patrizio Aprile, sono stati invece 14 i ricorsi contro le sentenze di condanna emesse in primo grado al termine del processo con rito abbreviato. Sul banco degli imputati c’è anche l’antennista catanzarese Domenico Scozzafava condannato il 18 febbraio scorso a 16 anni di carcere per associazione mafiosa ritenuto l’anello di congiunzione tra il clan di Cutro e gli esponenti politici del capoluogo calabrese. In appello ci saranno anche i parenti più prossimi del boss Nicolino Grande Aracri, la cui posizione è stata stralciata dalla Dda già in fase di indagini preliminari. Nel processo di secondo grado c’è invece la posizione del fratello avvocato Domenico Grande Aracri condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi, la figlia Elisabetta a cui sono stati inflitti 10 anni e 8 mesi e la moglie Giuseppina Mauro a 14 anni.

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