C’è un vincolo da superare per ampliare la capacità assistenziale del “Ciaccio-De Lellis”. L’Azienda ospedaliera ci sta lavorando e conta di riuscire a eliminare un problema che incide sulle prestazioni del presidio oncologico, cresciute negli ultimi anni, ma non ancora sufficienti a rispondere alle richieste dell’utenza che arriva da tutta la Calabria. «Al “Ciaccio” la mattina non si può entrare. La situazione in quel contesto è sempre stata complicata, ma adesso lo è ancora di più», ha sottolineato il commissario straordinario dell’Azienda, Francesco Procopio, durante il Consiglio comunale aperto sulla sanità di lunedì scorso. «Nonostante l’Azienda abbia investito risorse umane ed economiche non possiamo accogliere tutti i calabresi che vorrebbero venire a curarsi a Catanzaro e che, di conseguenza, sono obbligati a migrare verso altre strutture. Quindi abbiamo la necessità di bypassare un vincolo per ricavare nuovi spazi in modo da installare altre poltrone per le prestazioni oncologiche», ha aggiunto rivolgendosi direttamente al sindaco Fiorita. L’idea del “Pugliese-Ciaccio” è chiudere con delle vetrate un paio dei grandi balconi dell’edificio che una volta fungeva da sanatorio: «In questo modo riusciremo a ricavare un’area in cui posizionare altre sette o otto sedie per la chemioterapia, in questo modo potremmo pensare di servire una trentina di pazienti al giorno in day hospital», ha ribadito Procopio. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro