Locali inadeguati, assenza di forniture sanitarie per specifici pazienti, burocrazia inconciliabile con le esigenze del paziente. Sono solo alcuni dei problemi della Farmacia territoriale dell’Asp di Catanzaro. E ormai le lamentele sono veramente tante. A iniziare dai locali non idonei, nei pressi della torre della Tonnina, nel quartiere Lido di Catanzaro, dove i pazienti o le persone che devono ritirare i farmaci sono costretti a rimanere all’aperto aspettando il proprio turno con qualsiasi condizione climatica. Ma c’è dell’altro. Ora iniziano a mancare alcune forniture sanitarie. La figlia di un paziente disfagico (ovvero che ha difficoltà a deglutire), giusto per fare un esempio, ci ha segnalato la mancanza di acqua gelificata che consente al genitore di poter bere. «Io sono costretta – ci dice la signora Annamaria – a recarmi in farmacia a comprare questi vasetti di acquagel e ogni confezione da 12 confezioni costa 25 euro. Se si considera che mio padre ne deve assumere dai 5 ai 6 al giorno, si può capire a quale tipo di salasso economico siamo costretti». Al di là della mancanza del farmaco, sorge pure un altro problema di tipo burocratico. «C’è il piano terapeutico compilato dal geriatra per questo tipo di malattia che il mio specialista ha firmato a novembre e vale due mesi perché è lo specialista che decide la validità. È dal 20 novembre circa che alla farmacia territoriale non hanno acquagel perché non si capisce quale firma manchi». Ma non è solo l’acquagel a mancare. «Mio padre ha avuto le piaghe - prosegue la signora Annamaria - che stanno per fortuna guarendo. Ma le ha avute per un anno e mezzo e, in questo caso, il chirurgo ha redatto un piano terapeutico per i cerotti medicali. C'è stato un periodo in cui non avevano neanche i cerotti specifici per medicare queste piaghe con un farmaco all'interno. Una scatola da 10 pezzi di questi cerotti per le medicazioni delle piaghe costano almeno 80 euro». Ma non è solo questo il problema. «Ho avuto anche difficoltà – continua la signora Annamaria - per i condom, che sono una specie di catetere esterno. L'ufficio fragilità di via Milelli mi rilascia la prescrizione per 3 mesi con tre scatole da 30 condom più le sacche ma a un prezzo ormai datato. Quelli invece che servono per mio padre e che la farmacia territoriale potrebbe erogare non li riesco ad ottenere. Innanzitutto la farmacia territoriale vuole la prescrizione dell'ufficio di via Milelli che però me la rilascia proprio il giorno della scadenza del precedente piano terapeutico. Quindi sono obbligata ad aspettare la scadenza; non viene rilasciato in anticipo di qualche giorno per consentire l’acquisto prima che i condom e le sacche finiscano. Poi la prescrizione deve andare alla firma e poi alla farmacia territoriale che passa la richiesta al Provveditorato che valuta, firma, e dopo circa 15 giorni, che però nel totale dell’iter diventano 30, mi arriverà il condom. Per evitare tutto questo passaggio che mi lascerebbe in sospeso esattamente come l'acquagel, e con mio padre che ha le piaghe non posso aspettare tutto questo tempo con il pannolone perché la situazione poi degenera, sono costretta a rivolgermi alle sanitarie che però non sono coperte dal costo dell’Asp che paga 129 euro per 90 condom. Ma il costo del singolo condom è di oltre 3 euro. Quindi io sono costretta a rinunciare a una confezione di condom e a una certa percentuale di sacche. La farmacia territoriale me li darebbe tutti però dopo un mese dall’effettivo bisogno. È una cosa che non si può neanche descrivere; bisogna trovarsi dentro questa situazione per vedere quello che succede con le nostre Asl. Io faccio fronte a questa situazione con i miei soldi, ma chi non ce l’ha? Chi non se li può permettere?».
La risposta dell'Asp
Sin qui la denuncia. Sul tema abbiamo contattato il direttore sanitario dell’Asp, Ilario Lazzaro, Il quale ci ha risposto che «l’acquagel è arrivato da qualche giorno e l’assenza del presidio è dovuta alla carenza di farmaci che si è riscontrata in questo periodo in tutte le farmacie nazionali dovuta a problemi delle case farmaceutiche. Per quanto riguarda i condom, ci sono più tipologie di presidi e quindi bisognerebbe valutare la situazione nel caso specifico». Infine, per quanto riguarda la procedura per il rilascio delle forniture, Lazzaro ha specificato che «ancora non mi sono insediato nella mia funzione. In questo caso bisogna mettere attorno a un tavolo diverse figure per procedere allo snellimento delle procedure. Cosa che farò non appena mi insedierò nelle funzioni».