Per la procura generale della Cassazione va confermata la condanna all’ergastolo per Massimiliano Sestito, accusato di omicidio e fuggito dai domiciliari proprio nell’imminenza dell’udienza. E’ ritenuto un killer della 'ndrangheta, imputato per l’omicidio del boss Vincenzo Femia, freddato il 24 gennaio 2013 lungo l’Ardeatina, a Roma mentre era in auto. Secondo l’accusa il delitto sarebbe maturato in ambiente malavitoso e il movente legato a contrasti insorti nella spartizione del mercato della droga tra la Calabria e Roma. L’uomo, 52 anni, non nuovo alle evasioni, tre giorni prima del processo in Cassazione ha manomesso il braccialetto elettronico e ha lasciato l’abitazione a Pero, in provincia di Milano, dove viveva con il padre. Ora le ricerche sono estese in tutta Italia e affidate ai carabinieri. Secondo gli investigatori la fuga non è stata improvvisata, ma preparata da tempo e probabilmente dopo aver attivato solidi 'agganci'. Sestito era già fuggito nell’agosto del 2013, quando non era rientrato dalla semilibertà nel carcere romano di Rebibbia, e fu riarrestato mentre si trovava in spiaggia a Palinuro, nel Salernitano. E’ ritenuto esponente della cosca 'Iozzo-Chiefari-Procopio' e fu condannato per l’omicidio dell’appuntato dei carabinieri Renato Lio a un posto di blocco a Soverato il 20 agosto 1991, delitto per il quale ha già scontato una condanna a 30 anni. Questo secondo procedimento a suo carico è lungo e ha vissuto fasi alterne: la Corte di Cassazione ha già esaminato due volte il caso, una prima annullando una sentenza di condanna e disponendo un nuovo appello, poi annullando un’assoluzione. A seguito del rinvio, è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’appello di Roma nell’ottobre del 2021. Ora la prima sezione penale della Cassazione dovrà decidere nuovamente sulla sorte del latitante, su ricorso dei suoi legali, gli avvocati Salvatore Staiano e Antonio Foti, che contestano il movente e le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. La procura generale della Cassazione ha chiesto anche la conferma della condanna a 24 anni e 8 mesi per il coimputato Francesco Pizzata, per il quale è stato disposto il carcere, come riferisce la difesa, dopo l’evasione di Sestito.