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Vibo, il Comune mette in panchina lo sport

Cifre da capogiro per Vibonese e Tonno Callipo: la Tari costa 800mila euro. Società della città a rischio per le tasse contestate (ma mantenute) e le spese di manutenzione

Quando c’è da festeggiare le prime file sono sempre occupate e sul carro della Tonno Callipo fresca vincitrice della sua quarta Coppa Italia di Serie A2 sono subito saliti politici e amministratori, quasi a volersi intestare un successo che certamente non appartiene a loro. Così nello scorso week end al PalaMaiata al culmine del tre a zero inflitto dai giallorossi al Castellana Grotte davanti a 3mila spettatori estasiati dalla prestazione degli idoli di casa andava in scena il festival dell’ipocrisia. Tutti ad abbracciare Pippo Callipo e a scattare selfie con lui, con i suoi giocatori o con la coppa. Il giorno dopo fiumi di inchiostro e solita retorica delle note stampa. Dal Comune alla Provincia, nessuno escluso.
Il passato però non si dimentica e conferma che la rinascita della città almeno sotto il profilo sportivo si deve solo ed esclusivamente all’iniziativa privata. La finale di Coppa Italia, d’altronde, non si sarebbe potuta giocare a Vibo se Pippo Callipo non avesse sostituito in tutto e per tutto la Provincia adeguando a suon di migliaia di euro (circa 400) il PalaMaiata. Un film già visto perché anche il PalaValentia che la società giallorossa ha ancora in gestione si è trasformato in un piccolo gioiello per mano privata e non certamente per merito del Comune il quale, addirittura, non è riuscito a trovare neppure un euro per sostenere la Tonno Callipo nelle spese straordinarie di adeguamento dell’impianto alle esigenze di un club di Serie A.
E palazzo “Luigi Razza” ha fatto peggio inviando alla società giallorossa una delle sue bollette “pazze” e chiedendo il pagamento della Tari per circa 300mila euro. Da quanto si apprende il contenzioso è ancora in atto ma, nel frattempo, il sindaco Maria Limardo non ha perso l’occasione per mettere al collo dei giallorossi le medaglie simbolo del successo. D’altronde il primo cittadino sta giocando una partita fondamentale per la sua rielezione: evitare il secondo dissesto finanziario. Ma Pippo Callipo non è il solo “Pippo” arrabbiato con l’Amministrazione comunale a guida Limardo. Gli uffici comunali hanno infatti pensato bene di mettere una toppa alle dissestate casse comunali chiedendo circa mezzo milione di euro di Tari anche alla Vibonese e al suo proprietario Pippo Caffo.

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