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Catanzaro, stabilizzazione in arrivo per 44 infermieri dell’Asp

In una prima fase rientrano i 25 che lavorano nelle strutture aziendali

Il posto fisso a tempo indeterminato non è più un sogno per 44 infermieri che hanno partecipato all’avviso di stabilizzazione dell’Asp di Catanzaro. Con una delibera del commissario straordinario Vincenzo Spaziante è stato concluso un primo processo di selezione.

Per 25 infermieri, che devono solo firmare il contratto, si tratta del passaggio dal tempo determinato al tempo indeterminato all’interno della stessa Azienda sanitaria: sono i professionisti che, dopo aver superato le procedure concorsuali, hanno lavorato nelle diverse strutture provinciali maturando al 30 giugno 2022 i criteri validi ai fini della stabilizzazione, e cioè 18 mesi di servizio anche non continuativi, fra i quali almeno sei mesi, tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.
Lo stesso percorso che hanno seguito, ma in altre Aziende sanitarie e ospedaliere non solo calabresi, gli altri 19, di cui dovrà essere verificato l’effettivo possesso dei requisiti per poi procedere alla sottoscrizione del contratto.
Gli infermieri stabilizzati che prestano o hanno prestato servizio nell’Asp di Catanzaro sono Giovanna Anselmo, Ida Aprile, Antonio Bevilacqua, Fabrizio Bianco, Francesco Ciracò, Chiara Concolino, Luca Crudo, Fabrizio De Sando, Laura Forestiero, Giuseppe Gullà, Marianna Guzzo, Barbara Guzzomì, Costeluta Miutta Iacob, Nicola Iaconis, Fiorella Ianni, Teresa Lagani, Palma Leo, Benedetta Liberto, Jennifer Marasco, Peppino Pancrazio, Maria Vittoria Russo, Angela Saccomanno, Caterina Serratore, Annamaria Sestito e Dorina Timpau.

Chi ha lavorato o lavora in altre Aziende è Federica Adamo, Marco Amoroso, Santa Cosco, Ilenia Costantino, Lucilla Cuiuli, Francesca De Paola, Giovanna De Sarro, Graziella Destefani, Giuseppina Galloro, Pasquale Gasparro, Annamaria Grandinetti, Maria Lepiani, Alessandro Magisano, Andrea Luca Martello, Giovanna Puzzonia, Francesca Romito, Mario Rotella, Simona Scalise e Giada Talarico. La maggior parte di loro arriva dalla Calabria, qualcuno dalla Puglia, dalla Sicilia o dalla Toscana.

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