«Gli imputati devono andare a processo». La pm, Ines Bellesi, ha chiesto il rinvio a giudizio delle 10 persone coinvolte nel procedimento nato dall’inchiesta della Procura di Crotone sul crac di “Gestione e servizi”, la società pubblica della Provincia fallita il 17 luglio 2018. L’udienza preliminare si terrà il 29 marzo davanti alla gup Romina Rizzo. Sotto accusa sono finiti: gli ex presidenti dell’ente intermedio di Crotone, Sergio Iritale (73 anni), Stano Zurlo (59) e Peppino Vallone (74); l’ex liquidatore dell’azienda Antonio Barberio (66), nonché attuale sindaco di Scandale; gli ex presidenti del consiglio di gestione Damiano Milone (73) e Antonio Giovanni Amato (59); e gli ex consiglieri d’amministrazione, Pantaleone Nicoscia (58), Salvatore Rossi (72), Antonio Toscano (50) e Giovanni Francesco Adamo (55). Zurlo, Iritale, Milone, Nicoscia, Rossi, Toscano e Adamo – scrive la pm - devono rispondere di bancarotta fraudolenta in quanto avrebbero contribuito a provocare ad «aggravare» il dissesto della partecipata attraverso false comunicazioni sociali (ovvero, fornendo dati non veritieri sulla conduzione della società). Allo stesso modo, come ricostruito dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Crotone, i sette imputati avrebbero omesso di indicare nei bilanci di “Gestione” precedenti al 2013, i «debiti previdenziali, assistenziali e tributari», che invece furono elencati nell’esercizio finanziario del 2013 «per un ammontare pari 2.649.039 euro ma accumulatosi dall’1 gennaio 2009».
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