È stato approvato nei giorni scorsi, in Senato, un emendamento al decreto milleproroghe che fa slittare di un anno la scadenza delle concessioni balneari. Come prevedibile, contro la misura si è abbattuto il fuoco incrociato dei partiti di opposizione alimentato anche dalla procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea contro la Spagna. Ma gli esponenti della maggioranza si stanno dimostrando compatti e convinti della bontà del rinvio al 31 dicembre 2024 della scadenza dei titoli, che la legge sulla concorrenza approvata dal governo Draghi aveva invece fissato al termine di quest’anno. Smentita l’opposizione della Ragioneria di Stato, si è tuttavia fatta strada la voce sulle perplessità del Quirinale, che potrebbe complicare la partita nel passaggio alla Camera previsto per la prossima settimana.
A essere in agitazione è tutta la categoria dei balneari che, anche a livello locale, sono pronti a fare barricate pur di difendere la loro linea. Ad entrare nel merito della vicenda è il responsabile provinciale del Sib (sindacato italiano balneari), nonché segretario provinciale della Lega, Mino De Pinto, il quale chiarisce aspetti molto importanti. «Con l’approvazione del decreto Milleproroghe, che arriverà definitivamente, con ogni probabilità la prossima settimana a Montecitorio – spiega – viene rivendicata la sovranità del legislatore. Non si possono accettare ingerenze dalla magistratura o da organismi internazionali quali la Corte di giustizia europea».
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