Dopo lo stop alla proposta di realizzare un impianto di servizio nell’area industriale, adesso Eni Rewind è chiamata a presentare un progetto alternativo di bonifica per smaltire il Tenorm con amianto presente nella discarica fronte mare ex Fosfotec-Farina Trappeto.
Ha stabilito anche questo la Conferenza dei servizi istruttoria che, lo scorso 9 febbraio, ha bocciato la variante al Piano operativo di bonifica-Fase 2 proposta dalla società del Cane a sei zampe (subentrata a Syndial nella titolarità delle aree industriali dismesse di Crotone). Il progetto, com’è noto, contemplava la realizzazione di una discarica di scopo da mettere in piedi nella zona interna ex Pertusola Sud, nei punti identificati come “vasca del commissario” ed “ex phytoremediation”, per accogliere i rifiuti che sono ammassati a Farina Trappeto, ricompresa nel Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara. Ma l’idea avanzata dall’impresa di Stato, che ancora una volta ha incassato i pareri contrari di Comune di Crotone, Provincia e Regione, è stata bocciata dal momento che per le scorie dislocate in ex Fosfotec è previsto il loro conferimento lontano dai confini calabresi, così come disposto dal decreto ministeriale n. 7 del 3 marzo 2020 che varò il Pob 2. Ecco perché, si legge nel verbale della riunione notificato il 17 febbraio, alla luce dei «contributi tecnici» forniti dall’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Calabria) e dall’Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione), la Conferenza dei servizi istruttoria ha chiesto all’azienda petrolifera «di approfondire eventuali soluzioni alternative», passando prima da un «confronto tecnico con gli enti competenti in materia di radioprotezione».
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