Catanzaro, Crotone, Vibo

Giovedì 16 Gennaio 2025

Vibo Marina, vice sindaco aggredito durante la demolizione di un chiosco

Un assessore finito in ospedale per delle ferite e il titolare di un immobile abusivo portato in Questura. Attimi di tensione stamane a Vibo Marina in località Pennello dove uno schieramento di forze dell’ordine - fra carabinieri e polizia - si è portato in piazza Capannina per dare esecuzione ad un’ordinanza di demolizione del Chiosco Azzurro, manufatto abusivo esistente sin dal 1953 a due passi dal mare ed al quale nel corso degli anni il Comune di Vibo aveva persino concesso la licenza per l’agibilità dei locali e la licenza al titolare per la somministrazione di bevande ed alimenti (bar). Il titolare, Giuseppe Francolino, già testimone di giustizia in alcuni processi di mafia e usura, destinatario dell’ordine di demolizione - confermato dal Tar, ma è ancora pendente un ricorso del Consiglio di Stato - ha aggredito l’assessore all’Urbanistica e vicesindaco di Vibo Valentia, Pasquale Scalamogna, che è dovuto ricorrere alle cure dell’ospedale Jazzolino di Vibo per la ferita ad un orecchio. Sul posto per dar corso alla demolizione si sono ora portati anche il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, il prefetto Roberta Lulli, il procuratore Camillo Falvo ed il questore Cristiano Tatarelli.

Falbo: abbattimento in programma

«L'abbattimento era in programma, ci avevamo già provato un anno fa. Finalmente siamo riusciti a portare a termine anche l’iter amministrativo per arrivare alla demolizione di questo che era un po' il simbolo dello scempio ambientale qui a Vibo Marina». A dirlo il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo, presente stamani alle operazioni di demolizione, nella frazione marina, del «Chiosco azzurro», opera chiusa orami da anni e dichiarata abusiva. «C'è uno specchio acqueo bellissimo - ha aggiunto - proprio a ridosso di questo che era diventato oramai un manufatto che creava pericolo anche a chi si avvicinava». «Sulle demolizioni - ha detto ancora il procuratore di Vibo - c'è tanto da lavorare. In Italia una delle cose più difficili da fare in assoluto nella fase esecutiva è la demolizione delle opere abusive. Noi cerchiamo di farne il più possibile e soprattutto quelle che costituiscono un simbolo».

Limardo: solidarietà a Scalamogna

La sindaca Maria Limardo, dal canto suo, ha espresso solidarietà al suo vicesindaco Pasquale Scalamogna, colpito da uno schiaffo dal proprietario della struttura durante le fasi della demolizione evidenziando che «questo signore ha perso al Tar ed al Consiglio», rimarcando poi la «tracotanza, la totale indifferenza e la prepotenza mostrata».

Il legale del proprietario del chiosco

Dal canto suo, l’avvocatessa Giovanna Fronte, legale del proprietario del chiosco, Giuseppe Francolino, ha sostenuto che l'abbattimento «probabilmente» è stato legale. «Da avvocato - afferma in una nota - non ho seguito l’ultima parte della vicenda amministrativa relativa alla demolizione ma ho seguito purtroppo tutta la vicenda del chiosco sin dal lontano 2006/2007, ho scritto fiumi di istanze, denunce e richieste rivolte a tutte le procure e a tutte le amministrazioni comunali, provinciali, rosse, nere, verdi e gialle: che non si dica che Francolino sia stato omertoso, cha non si dica che non abbia pagato per l’acquisto del suolo all’esito della sdemanializzazione del territorio, che non si dica che abbia denunciato il totale disinteresse della Pubblica amministrazione riguardo al delicato fenomeno dell’erosione della costa e della sua protezione a seguito delle continue mareggiate per le quali sono stati spesi fior di quattrini per i vari progetti mai attuati».

Il governatore Occhiuto, Regione contro abusivismo

«Solidarietà, anche da parte della Giunta regionale che ho l’onore di presiedere, al vicesindaco di Vibo Valentia, Pasquale Scalamogna, aggredito questa mattina mentre, nell’esercizio delle sue funzioni, presenziava ad alcune attività propedeutiche alle operazioni di abbattimento di una struttura abusiva. Respingiamo con forza queste vili intimidazioni, e diciamo un deciso sì alla legalità». Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. «Sul tema dell’abusivismo e della lotta all’illegalità - prosegue - il mio governo regionale ha le idee chiare. E nelle scorse ore, in qualità di governatore, ho firmato un decreto che permetterà alla Regione di commissariare i Comuni che, eludendo la normativa vigente, non procederanno alle operazioni già stabilire di edifici abusivi. Se le amministrazioni locali non saranno in grado di portare avanti queste iniziative sarà la Regione, esercitando poteri sostitutivi, a far rispettare la legge».

Sottosegretario all'Interno Wanda Ferro: si afferma la legalità

“La demolizione di un immobile totalmente abusivo che deturpava il lungomare di Vibo Marina è un segnale di affermazione della legalità e di difesa dell’ambiente e del paesaggio, che sono patrimonio di tutti e vanno salvaguardati perché rappresentano la risorsa su cui costruire lo sviluppo economico e sociale del territorio. Esprimo quindi il mio apprezzamento per la determinazione dell’Amministrazione comunale di Vibo Valentia di procedere alla demolizione, a seguito di un complesso iter amministrativo, avendo al fianco le istituzioni del territorio, dalla Prefettura alle Forze dell’Ordine, alla magistratura, e subendo anche inaccettabili aggressioni, come quella subita dal vice sindaco, che è rimasto ferito. A lui, al sindaco Limardo e a tutta l’Amministrazione rivolgo la mia solidarietà, nella certezza che non si faranno condizionare da violenza e tentativi di intimidazione”. E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, che prosegue: “Condivido la riflessione del procuratore di Camillo Falvo rispetto alla necessità di intensificare l’impegno per la demolizione degli immobili abusivi, che ancora è molto complessa nella fase esecutiva. E’ un tema cui il Ministero dell’Interno dedica grande attenzione anche per il valore simbolico della restituzione alla collettività di un’area occupata da immobili abusivi, sia quando deturpano l’ambiente e costituiscono pericolo per l’incolumità pubblica, come è avvenuto a Vibo, sia quando si tratta di beni confiscati alle cosche, come è avvenuto con la demolizione, nei giorni scorsi, della villa-bunker del boss dei casalesi Michele Zagaria a Casapesenna. I cittadini devono avere la rappresentazione plastica di uno Stato presente nell’azione di contrasto alla criminalità, così come all’abusivismo e all’illegalità diffusa”.

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