Come Giorgio Corona, più di Massimo Palanca, Pino Lorenzo e Gianni Bui. Nella storia del Catanzaro a suon di gol: Pietro Iemmello se l’è messo in testa e lo sta facendo con una facilità disarmante. L’attaccante è già nel gotha dei bomber giallorossi e vede vicinissimo il primato assoluto, lontano solo due lunghezze. Con la doppietta segnata al Monopoli Iemmello ha eguagliato il suo idolo Corona. Da un “Re” all’altro, lo stesso numero di reti (19), ma un modo diverso di firmarle: Giorgio era insieme la potenza di un centravanti vero, quasi vecchio stampo per come si faceva valere nei corpo a corpo anche se è riduttivo non ricorda quanto bene sapesse muoversi fuori dall’area di rigore e con la palla al piede.
Pietro l’area la frequenta meno, ama risalire il campo e giocare il pallone, gli piace lanciare i compagni, ma non per questo rinuncia a essere letale negli ultimi metri, quando scatta in profondità: rispetto all’altro ha più qualità e visione di gioco, più continuità realizzativa ed è così che domina gli avversari e le partite. Corona li schiacciava invece anche con la potenza e la forza nel gioco aereo. «Cosa mi piacerebbe rubare a Paloschi? Il colpo di testa», ha detto proprio ieri Iemmello intervenendo on line alla presentazione della “Digital collection Serie C” delle figurine Panini. Il trentenne si è collegato dalla sede del club insieme all’ex punta del Milan ora a Siena, che ha ricambiato sottolineando la costanza del giallorosso: «Gli ruberei la capacità di far gol ogni domenica».
Al “Ceravolo”, in effetti, Iemmello ha lasciato il segno in tutte le partite tranne una: 17 reti nelle 15 uscite casalinghe più altre due fuori casa, che stanno diventando un po’ ammuffite perché risalgono ai primi di ottobre, fra Torre del Greco e Andria. È dunque grazie al rendimento interno che il ragazzo di rione Murano ha eguagliato Corona e superato i tre grandi attaccanti della storia del Catanzaro: Massimo Palanca si era fermato a 18 centri nella B ’77-78, Gianni Bui in quella del ’65-66, Pino Lorenzo nella C1 dell’84-85. Tutti e tre avevano chiuso la stagione da capocannoniere (Corona arrivò secondo dietro Quagliarella) e guidato la squadra alla promozione (anche Corona).
Sono gli stessi obiettivi di Iemmello, che però aggiunge questioni di cuore che gli altri non potevano avere: «Io sono di Catanzaro e la vivo anche io come i tifosi perché sono un tifoso – ha sottolineato –. Mi è capitato di vedere 17mila persone in C allo stadio ed è qualcosa di unico, quando ci sono gare importanti una piazza come Catanzaro si compatta ancora di più e fa venire fuori la passione e l’orgoglio che trasmette quotidianamente. Qui non siamo il Milan, l’Inter o la Juve, ma nel suo piccolo Catanzaro dà nella quotidianità qualcosa di unico e ti fa sentire un giocatore importante».
Mancano 10 partite alla fine del campionato e il record assoluto di 21 è vicinissimo: il primato di Masini nella stagione 2011-12 (altra promozione) è sempre più precario.
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