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Vibo Marina, l’ombra dell’abusivismo che da 50 anni è di... casa al Pennello

La demolizione del “Chiosco azzurro” riapre i conti con il passato. Fino al 2012 condoni e promesse mentre si continuava a costruire

La demolizione del Chiosco azzurro riapre il capitolo “abusivismo edilizio”, perché, le ombre del passato incombono su Vibo Marina. L’intero quartiere Pennello è, infatti, sorto abusivamente su suolo demaniale, a partire dal secondo dopoguerra. Si tratta di 150.550 metri quadrati di terreno pubblico acquistati nel 2012 (Giunta D’Agostino), al prezzo di un milione e 200 mila euro, dal Comune, con la compartecipazione dei cittadini. L’obiettivo sarebbe dovuto essere quello di mettere ordine all’intricata matassa attraverso un primo censimento e la successiva messa in opera del piano di recupero del popoloso quartiere di Vibo Marina.
Al momento su circa 300 richiedenti solo una trentina hanno presentato la domanda di condono, in base alla legge 47/85, per ottenere il permesso a costruire in sanatoria. A questa piccola percentuale (appena il 10%) di residenti si possono aggiungere coloro i quali hanno costruito la loro abitazione prima del 1967.

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