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Catanzaro, un Irccs in sinergia con Reggio?

Il rettore De Sarro apre alla possibilità di costruire il progetto insieme al Grande ospedale metropolitano

Uno scorcio del Policlinico universitario di Catanzaro

Una «strada sicuramente praticabile», anche se non immediata perché «ci vorranno più di tre mesi». Fra gli orizzonti dell’Azienda unica “Renato Dulbecco”, quello che guarda al riconoscimento Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) è un traguardo lontano, ma raggiungibile. Lo ha spiegato il rettore dell’Università “Magna Graecia” Giovambattista De Sarro rispondendo a una domanda su questo che è uno dei tanti aspetti indicati dal protocollo d’intesa sull’integrazione fra “Pugliese-Ciaccio” e “Mater Domini”.

«Quale sarà il percorso preciso non posso dirlo perché ancora non lo so - ha aggiunto -, l’unica cosa che so è che hanno tentato di fare un Irccs a Reggio Calabria (al Gom, ndr), probabilmente da soli non hanno le risorse per riuscirci, quindi se dovessero decidere di appoggiarsi a noi, in una situazione paritaria, allora saremmo ben lieti di poter collaborare. Alla fine forse è meglio dividersi le risorse che non farle arrivare per niente nella nostra regione».

Lo “yes we can” del rettore, la sinergia immaginata in un contesto di rete fra strutture ospedaliere, sembra l’opportunità più concreta per provare a ottenere il (complicato) riconoscimento ministeriale Irccs sull’asse Catanzaro-Reggio. La Calabria non ha ancora mai avuto Istituti del genere: «Loro - ha proseguito De Sarro riferendosi al Gom - stanno provando a ottenerlo nel settore onco-ematologico, probabilmente anche noi concorreremmo in quel campo, però dobbiamo aspettare di vedere le decisioni sottomesse alcuni anni fa e non ancora concluse».

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