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Lamezia, donne vittime di abusi e violenze. Tante le richieste di aiuto nel 2022

Gli autori degli illeciti sono in genere i coniugi o gli ex compagni. L’identikit delle vittime: nazionalità italiana, 40enni e con figli

Sono 69 le donne che nel corso del 2022 si sono rivolte al centro antiviolenza Demetra, 13 in più rispetto all’anno precedente; 38 sono le persone prese in carico dalla struttura, 30 delle quali si sono rivolte a Demetra per la prima volta. Sono alcuni dati riguardanti il centro antiviolenza che è ormai radicato sul territorio e che costituisce una propositiva esperienza di partenariato tra pubblico e privato. Nella sala convegni del Museo archeologico lametino la presentazione dei dati ha animato un incontro molto partecipato, moderato dalla giornalista Maria Pia Tucci; ad illustrare i dati è stata Marisa Meduri, responsabile Scuola del sociale della Comunità Progetto Sud che ha delineato il quadro completo delle richieste d’aiuto pervenute al centro.

Delle 69 persone che si sono rivolte a Demetra, il 34 per cento ha subito violenza fisica; il 28 per cento violenza psicologica mentre il 13 per cento è afflitto da grave disagio economico. Nel 52 per cento dei casi gli autori della violenza sono i coniugi; poi ci sono i partner conviventi (16%) e quelli non conviventi (13%); le violenze degli ex si attestano al 10 per cento. Le donne che hanno chiesto aiuto a Demetra sono per l’84 per cento italiane; il 13 per cento sono extracomunitarie. Per quanto riguarda l’età il 35 per cento ha dai 40 ai 49 anni; il 32 per cento va dai 30 ai 39; il 15 per cento dai 17 ai 29. Il 41 per cento sono donne diplomate; il 24 per cento ha la laurea; mentre il 21 per cento solo la licenza media. E, ancora, il 15 per cento sono precarie; le inoccupate si attestano al 30 per cento, le casalinghe al 28 per cento. L’89 per cento sono mamme con figli. Francesca Fiorentino, presidente associazione “Mago Merlino” ha evidenziato: «I numeri di chi si rivolge al centro sono in aumento, questo vuol dire che abbiamo lavorato bene e che sempre più donne hanno fiducia in noi. Anche perché noi progettiamo una miriade di attività perché queste persone possano rinascere e riscattare la propria vita, dopo aver superato il trauma delle violenze subite».

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