La creazione di un secondo Pronto soccorso con la nascita dell’Azienda unica “Renato Dulbecco” è stato uno dei temi più importanti collegati all’integrazione fra i due ospedali di Catanzaro, uno dei più dibattuti sul piano politico e anche quello su cui maggiori sono state le convergenze perché fra i problemi principali del sistema sanitario del capoluogo – collegati alle carenze nella rete di assistenza territoriale – c’è da sempre la grande affluenza al Pronto soccorso del “Pugliese-Ciaccio”. La struttura “storica” fronteggia ogni anno fra i quaranta e i cinquantamila accessi in una dimensione sovra-provinciale con un bacino d’utenza di circa sette-ottocentomila persone, non ha sufficiente personale e fa i conti pure con la cronica mancanza di spazi che limita i ricoveri negli altri reparti trasformando l’area di emergenza in una specie di parcheggio per pazienti.
Era naturale, allora, che il protocollo d’intesa firmato da Regione e Università “Magna Graecia” la settimana scorsa (a proposito, ancora non è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale, quindi non può acquisire efficacia) fosse accolto da una soddisfazione generale anche per la prevista realizzazione di una nuova struttura di Pronto soccorso nel presidio ospedaliero del Policlinico, all’interno del campus del quartiere Germaneto.
Come per tutte le altre questioni legate all’integrazione (l’apertura di una Neuropsichiatria infantile, di nuovi reparti pediatrici e l’iter per il riconoscimento Irccs), nemmeno questa vedrà la luce dalla sera alla mattina, serviranno mesi se non un anno o anche di più, ma almeno adesso la strada è tracciata, è stato individuato l’ente che ne finanzierà la realizzazione (la Regione) e indicata una tempistica di massima.
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