Bisogna porre fine allo sfruttamento della «carne dei poveri». Lo dice il vescovo di Crotone, monsignor Angelo Raffaele Panzetta, in una intervista a Vatican News. Poi riferisce che non c'è ancora una data per le esequie: «Proprio stamattina parlavo con la Prefettura e ancora non c'è una data, né indicazioni precise forse per il fatto che continuano a emergere corpi dal mare. Questo rende problematico stabilire una data, dal momento che la scientifica deve fare sempre i riconoscimenti, prelevare i campioni, così da permettere ai parenti di riconoscere i familiari».
Monsignor Panzetta insiste sulle «corresponsabilità» nella tragedia che sono quelle di «vivere in un mondo in cui la povertà costringe le persone a fuggire dai loro Paesi in un mondo in cui i diritti sono negati. Un mondo in cui ci sono persone che banchettano sulla carne dei poveri, è una cosa terribile! E anche la corresponsabilità di noi, mondo civile, che spesso abbiamo le porte chiuse davanti a queste persone che si dicono disperate. Io in realtà le considero portatori di speranza. La situazione è davvero drammatica, si dice che il Mediterraneo è un cimitero, rischia di diventare anche un cimitero della speranza e questo non può non avere conseguenze per tutti noi».
La diocesi si è subito attivata con la Caritas per assistere i sopravvissuti. «Adesso vogliamo, insieme anche con le altre forze e realtà presenti sul territorio, organizzare un momento pubblico di preghiera e raccoglimento. Io però vorrei che fosse fatto dopo che queste persone abbiano dignitosa sepoltura e che tutto sia fatto come si deve, in modo che il nostro gesto pubblico serva a non far spegnere i riflettori su questa vicenda», conclude l’arcivescovo.
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