Il pm della Dda di Catanzaro, Paolo Sirleo, ha chiesto 4 anni e 6 mesi di reclusione per Antonella Stasi, amministratrice del gruppo societario Marrelli ed ex presidente facente funzioni della Regione; mentre 4 anni e 8 mesi di reclusione li ha proposti per Anna Crugliano, legale rappresentante dell’azienda agricola “Le verdi praterie Srl” di Isola Capo Rizzuto. Sono alcune delle nove richieste di condanne che ieri il pubblico ministero ha avanzato davanti al gup del Tribunale di Catanzaro, Sara Merlini, nei confronti di altrettanti imputati, tra persone fisiche e giuridiche, coinvolti nel procedimento di rito abbreviato nato dall’inchiesta “Erebo Lacinio” della Procura antimafia. Si tratta dell’operazione che, scattata il 2 marzo 2021 con l’esecuzione di sei misure cautelari da parte della Guardia di Finanza di Crotone, ipotizza una truffa mirata a percepire indebitamente fondi pubblici per 14.532.921 euro, oltre ad un presunto traffico illecito di rifiuti legato alla produzione di energia da biogas. Associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, truffa ai danni del Gestore dei servizi energetici nazionale, illeciti fiscali, indebita percezione di erogazioni pubbliche, gestione abusiva dei rifiuti e violazione di norme ambientali: sono queste le contestazioni mosse a vario titolo agli accusati.
Le richieste di condanna
Per Antonella Stasi sono stati proposti 4 anni e 6 mesi di detenzione; per Anna Crugliano, 4 anni e 8 mesi; per i dipendenti della società Francesco Carvelli e Salvatore Esposito, 3 anni ciascuno; per il dipendente dell’impresa Salvatore Succurro, 3 anni; per gli operai aziendali, Antonio Muto e Raffaele Rizzo, 3 anni ciascuno; per Roberto Stasi, 3 anni; ed infine per “Le verdi praterie”, una sanzione pecuniaria di 300mila euro (pari a 300 quote del valore di mille euro ognuna) e interdizione per 6 mesi.
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