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'Ndrangheta: dopo 6 anni al 41 bis scarcerato Leonardo Sacco

L’ex governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto che gestiva il centro per richiedenti asilo di Sant'Anna finito nella bufera con l’inchiesta della Dda denominata 'Jonny' che rivelò pesanti ingerenze delle cosche della zona nella struttura per migranti

Leonardo Sacco

La corte d’appello di Catanzaro ha rimesso in libertà Leonardo Sacco, l’ex governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto che gestiva il centro per richiedenti asilo di Sant'Anna finito nella bufera con l’inchiesta della Dda denominata 'Jonny' che rivelò pesanti ingerenze delle cosche della zona nella struttura per migranti. La Corte d’Appello di Catanzaro ha ritenuto insussistenti le esigenze cautelari che fino a questo momento avevano causato la sua detenzione, tra l’altro al regime carcerario del 41 bis. Sacco, che è tornato in libertà questa sera, era detenuto dal maggio del 2017 quando scattò l’operazione Jonny che portò in carcere decine di affiliati alle cosche di Isola Capo Rizzuto oltre a Leonardo Sacco e al parroco di Isola don Edoardo Scordio.

La scarcerazione è l’effetto della difesa svolta nel giudizio e della recente sentenza della Corte di Cassazione. Gli ermellini hanno infatti annullato senza rinvio la condanna per tutte le malversazioni inflitta a Sacco e con rinvio la condanna rispetto al ruolo di organizzatore della presunta associazione mafiosa contestata, oltre alle le aggravanti di cui rispondeva e a una truffa. Sacco non ha fatto commenti. Ha solo voluto ringraziare la sua famiglia e gli avvocati che si sono battuti per sei anni per ottenere questo risultato. Lo hanno reso noto i suoi difensori, gli avvocati Emilio Siviero e Francesco Verri.

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