Crotone-Catanzaro è già cominciata. Il possibile divieto di trasferta ai residenti nella provincia di Catanzaro per la gara in programma lunedì prossimo ha innescato le prime polemiche contro quello che viene definito - se messo in atto - provvedimento lesivo della tifoseria giallorossa.
La politica del capoluogo è intervenuta con sfumature differenti, ma con lo stesso obiettivo: scongiurare che il derby sia privo di un pezzo importante dello spettacolo.
C’è stato chi, come il consigliere comunale Francesco Scarpino, si è appellato al buon senso dell’istituzione che dovrà prendere la decisione (la Prefettura di Crotone) dopo l’indicazione di massima emanata dal Comitato di analisi sulla sicurezza nelle manifestazioni sportive (Casms): l’inquilino dell’aula rossa ha ricordato lanciato l’ipotesi, in caso di provvedimento inibitorio, di giocare il match a porte completamente chiuse, quindi anche senza i tifosi di casa.
Il collega Gianni Parisi ha invece chiesto un intervento al sindaco Nicola Fiorita e all’assessore allo Sport Antonio Cosentino.
«Se la tifoseria catanzarese non avrà la possibilità di poter assistere alla partita sarà molto penalizzata - ha detto Scarpino in una nota –. Ad oggi ha dimostrato di non aver creato disordini in nessuna città dove si è recata al seguito della squadra e il dato va tenuto in grande considerazione nella valutazione finale. Pertanto auspico che tutto vada per il verso giusto, ma se così non fosse allora che sia una scelta equa e penalizzante per entrambe le tifoserie di giocare il match a porte chiuse».
Più articolato l’intervento di Parisi, secondo il quale «i motivi del divieto sarebbero giustificati dall’accesa conflittualità tra le opposte tifoserie come se ciò costituisse una novità. Se l’invito del Casms dovesse essere accolto migliaia di tifosi residenti nella provincia di Catanzaro, non potranno partecipare a un evento che potrebbe rappresentare un momento fondamentale della stagione calcistica che sta vedendo i colori giallorossi protagonisti. Di contro le porte sarebbero aperte alle centinaia di tifosi del Catanzaro che abitano in provincia di Crotone. Una soluzione certamente paradossale».
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