Condanna annullata e processo d’Appello da rifare per il 56enne di Rocca di Neto Pietro Tassone, accusato del duplice omicidio di Tommano Misiano e Gaetano Benincasa, finiti sotto il piombo di un commando della ‘ndrangheta il 18 luglio del 2008 a Rocca di Neto. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dagli avvocati Antonello Talarico e Adriano Bazzoni che difendono Tassone e ha annullato la condanna a 30 anni che era stata inflitta al 56enne il 21 dicembre del 2021 dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro. I giudici del secondo grado avevano già ridotto la pena a Tassone - nativo di Rocca di Neto ma residente e Rho alla periferia di Milano - che in primo grado il 26 settembre del 2019 era stato condannato all’ergastolo. In quella circostanza i giudizi avevano esclusole aggravanti dei futili motivi e della premeditazione. Il procedimento che per volontà della Cassazione avrà una nuova appendice in Assise d’Appello è scaturito dall’inchiesta “Six towns” venuta alla luce il 18 ottobre 2016 con 36 arresti di altrettanti presunti affiliati alla cosca di ‘ndrangheta di Belvedere Spinello egemone secondo la Dda su sei comuni della Presila tra Rocca di Neto e San Giovanni in Fiore con propaggini nel Milanese. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro