Boom di visite specialistiche a pagamento a Lamezia: in due mesi effettuate 1.119 prestazioni
Fra i drammi sanitari, con visite e diagnosi tardive, malattie tumorali in netto aumento e ambulatori carenti di medici e infermieri, rientrano le lunghe liste d’attesa di cui leggiamo la conseguenza nei numeri della emigrazione sanitaria. Una mappatura desolante, se si pensa che sullo sfondo ci sono medici e specialisti di rilievo, una Italia che vede ancora una volta il Sud succube del nord. Numerosi, sono infatti, anche i lametini che curano malattie come sclerosi multipla, tumori, malattie cardiologiche a Milano o Roma, solo perché i tempi di visite e terapie sono più brevi. Ed ecco che, per chi resta al sud, l’unico modo per evitare le liste d’attesta sono le visite intramoenia: la sanità pubblica trasformata in buona parte in sanità privata. In tutta la provincia, e in particolare al “Giovanni Paolo II” di Lamezia i settori in cui si effettuano più visite intramoenia (cioè a pagamento) sono chirurgia, urologia, psichiatria, ortopedia, cardiologia, otorino, medicina. Si contano in tutto, negli ultimi 2 mesi, 1.119 prestazioni intramoenia per un totale di 58.361 euro. I dati sono forniti dalla determina dirigenziale, Gestione risorse umane, n. 1145 dello scorso 3 marzo, pubblicata dall'Asp. Con la determina, infatti, sono stati trasmessi al dirigente responsabile dell’Ufficio Alpi, i prospetti validati delle prestazioni relative all’attività libero-professionale rese dai dirigenti medici, dirigenti sanitari e dal personale di supporto diretto, nel periodo compreso tra novembre e dicembre 2022, nonché la quantificazione economica relativa all’attività espletata dal personale di supporto indiretto, in base a quanto previsto dal regolamento aziendale Alpi, per tutto l’anno 2022, per valori economici che si aggirano intorno ai 70mila euro, per i soli mesi di novembre e dicembre. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro