Qualcosa sembra muoversi nella definizione, da parte del Comune, di un’area all’interno di uno dei cimiteri comunali che possa accogliere le salme dei fedeli di religione non cristiana. L’indicazione è contenuta all’interno della bozza della manifestazione di interesse per la concessione della gestione e dell’ampliamento dei servizi cimiteriali che da qualche settimana è stata approntata dagli uffici dell’amministrazione Fiorita e che aspetta di essere pubblicata. Perché si arrivi ad un risultato concreto sembrano abbastanza lunghi i tempi, certo, ma il passo in avanti fatto segnare dalla previsione all’interno del documento è fondamentale per approcciarsi a risolvere una questione annosa che ciclicamente ritorna in discussione in città.
A riaccendere i riflettori sul tema è stato il tragico naufragio di 70 persone nel mare davanti a Steccato di Cutro e la conseguente esigenza di accogliere nei cimiteri calabresi le salme delle vittime. Proprio il sindaco Fiorita, così come tanti altri suoi colleghi, aveva manifestato la disponibilità del capoluogo di regione, ma l’assenza di un’area dedicata ad accogliere le salme secondo i precetti dell’Islam ha portato al trasferimento dei corpi a Bologna, dove in 40 saranno seppelliti al cimitero di Borgo Panigale. La dottrina islamica prevede che il corpo del defunto sia sepolto in un lenzuolo, quindi non in una bara, dopo un apposito lavaggio. La sepoltura, inoltre, deve essere perpetua, mentre nei cimiteri cristiani la durata della concessione degli spazi è di 99 anni, e deve avvenire in un luogo in cui non sono presenti simboli di altre religioni.
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