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Covid e guerra, gli ambulanti di Vibo non riescono più a “ripartire”

Assemblea regionale della Ana-Ugl per fare il punto sulle criticità. A rischio oltre 500 iscritti: appello alle Istituzioni

«Abbiamo bisogno di un confronto con le Istituzioni comunali e regionali: siamo una categoria in sofferenza, che dopo la pandemia sta stentando a riprendersi». Hanno esordito così le decine e decine di commercianti ambulanti che hanno preso parte al congresso regionale dell’Associazione nazionale ambulanti-Ugl, tenutosi lunedì pomeriggio a Vibo Valentia.
La città, che per la prima volta ha ospitato l’iniziativa regionale, si è fatta centro propulsore del messaggio – a tratti anche disperato – di chi, quotidianamente, lavora nei mercati e nelle fiere, dando impulso alla rivitalizzazione delle piazze calabresi. Le istanze sono state molteplici e accorate, così come tante e mirate sono state le proposte avanzate dai presenti.
«Sono centinaia i commercianti ambulanti che hanno dovuto chiudere la propria partita Iva con la crisi pandemica – ha asserito Vincenzo Buccinnà, segretario regionale Ana- Ugl –; tanti altri sono in procinto di dismettere la propria attività, perché non riescono a risollevarsi da questo periodo, al quale si aggiunge la nefasta situazione conseguente alla guerra in Ucraina. La politica e gli amministratori locali e regionali non possono abbandonare la nostra categoria: dobbiamo vivere, dobbiamo mantenere le nostre famiglie, abbiamo bisogno di lavorare».

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