Sono 21 le persone che ancora mancano all’appello dopo il naufragio di domenica 26 febbraio a Steccato di Cutro. Lo dice il dirigente dell’Ufficio immigrazione della Questura di Crotone, Alberto Sciortino, interpellato dall’Agi, spiegando che la quantificazione dei dispersi è frutto del lavoro svolto dalla Polizia tra i sopravvissuti del naufragio. Ad ogni nucleo familiare è stato chiesto in quanti si erano imbarcati in Turchia sul natante che è poi naufragato sulla costa calabrese e dai numeri forniti dai familiari si è risaliti all’entità dei dispersi. Tra i 21 che mancano all’appello ha rivelato Sciortino, ci sono anche sei bambini tra i quali anche uno dei due recuperati ieri mattine e che è stato successivamente identificato in base agli indumenti che indossava. Complessivamente le persone morte nel naufragio finora accertate sono 79 e 80 i sopravvissuti, presunti scafisti compresi.
Ricerche dispersi avanti ad oltranza
Andranno avanti ad oltranza le ricerche dei dispersi del naufragio del barcone carico di migranti naufragato il 26 febbraio a Steccato di Cutro e che ha provocato la morte accertata, al momento, di 79 persone, 33 delle quali minori. Secondo quanto riferiscono fonti dei soccorritori, il fatto che nelle ultime 24 ore non siano stati corpi di altre vittime - l’ultimo ritrovamento risale a mezzogiorno di ieri - non legittima la sospensione delle ricerche, che vengono condotte dalla Guardia costiera con il supporto dei vigili del fuoco, con unità che stanno lavorando sia in mare che sulla terraferma. Un’attività che va avanti anche su specifica richiesta dei familiari delle persone coinvolte nel naufragio che mancano ancora all’appello ed il cui numero oscilla tra le 19 e le 21. Un’eventuale sospensione delle ricerche sarà presa in considerazione, secondo quanto si è appreso, soltanto se nei prossimi giorni non verranno trovati i corpi delle altre vittime. Una possibilità che, per il momento, comunque, viene esclusa. Intanto, entro domani sarà completato il trasferimento nei Paesi di provenienza delle salme identificate che si trovano ancora nel palazzetto dello sport di Crotone.
Superstiti vogliono raggiungere la Germania
Hanno presentato tutti richiesta di asilo i 77 sopravvissuti (nel computo generale dei superstiti vanno aggiunti i 3 presunti scafisti) del naufragio di Steccato di Cutro e per ora resteranno in un hotel di Crotone messo a disposizione dal ministero degli Interni fino a quando saranno concluse le procedure burocratiche per evadere la loro istanza. Per i prossimi giorni è attesa una delegazione tedesca per le audizioni con i superstiti relative alle richieste di rilocation per il ricongiungimento con i familiari in Germania. E’ previsto entro domani, quindi, il trasferimento delle ultime bare con i corpi delle vittime riconosciute. Tra ieri e oggi sono state trasferite in Afghanistan, Germania, Iran e Pakistan la gran parte delle salme. Due sono state trasportate al cimitero musulmano di Borgo Panigale a Bologna come richiesto dalle famiglie delle vittime. Da identificare al momento restano 6 cadaveri, tra i quali cinque dei sei recuperati tra sabato e domenica e uno trovato nei giorni scorsi. Il trasferimento nei paesi di origine è stato possibile anche grazie al lavoro svolto dai funzionari della Prefettura di Crotone direttamente nell’impianto sportivo. L’ufficio anagrafe del Comune di Cutro, supportato anche da quello di Crotone, ha predisposto tutta la parte burocratica. Solo una salma, pur riconosciuta, non è stata ancora reclamata e, in attesa di qualche familiare, verrà trasferita al cimitero di Crotone. Tutti i costi saranno a carico dello Stato. La Prefettura sta anche avviando gli affidamenti alle agenzie funebri anticipando la spesa che verrà coperta da fondi ministeriali.