I migranti deceduti nel disastro avvenuto davanti alla costa di Cutro risultano al momento 88.
Tutti i superstiti ricoverati precedentemente sono stati dimessi. E’ quanto comunica la prefettura, dopo la riunione del centro coordinamento ricerche avvenuta stamane per un aggiornamento dei lavori.
«Il dispositivo delle attività di ricerca, sempre coordinato dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria - si legge in un comunicato - prosegue ad oltranza, sia in orari diurni e sia orari notturni con gli stessi mezzi già impiegati ed implementati, nonchè con uomini e mezzi di presidio a terra della Guardia Costiera, con il supporto della Questura, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile regionale. Prosegue inalterato a cura della Questura - è scritto ancora - l’assetto di vigilanza presso il Palamilone dove sono custodite ancora 12 salme. Di esse 5 risultano non identificate: una non è stata reclamata da alcuno, mentre per 2 sono in via di completamento le procedure di affidamento per l’espatrio in Iran; per ulteriori 2 quelle in Afghanistan; per una in Pakistan e per una in Palestina».
12 i migranti ufficialmente dispersi
Sono dodici le persone che attualmente risultano ancora disperse nel naufragio avvenuto il 26 febbraio scorso sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Grazie al lavoro svolto dall’Ufficio immigrazione della questura di Crotone, dal gabinetto provinciale della Polizia scientifica e dall’Asp di Crotone, che hanno incrociato i dati con le testimonianze dei sopravvissuti, è stato possibile quantificare il numero certo dei dispersi. Tra le persone che ancora mancano all’appello sei sono minori tra 0 e 18 anni, tre le donne e tre gli uomini. Nel frattempo la Polizia scientifica sta svolgendo verifiche sulla salma di una bambina che potrebbe essere nell’elenco dei dispersi. A questi dodici potrebbero aggiungersi altre sei persone delle quali non si hanno notizie che sono state segnalate da parenti che sapevano fossero a bordo dell’imbarcazione.
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