Ammonta a oltre 36mila euro la somma che, per il periodo dicembre 2022- gennaio 2023 - l’Azienda sanitaria provinciale ha liquidato per prestazioni aggiuntive ai medici anestesisti-rianimatori. Somma ingente, ancor di più se si considera che i medici a prestazioni aggiuntive sono ormai praticamente in tutti i reparti degli ospedali del Vibonese. Ma non vi sono altri modi per garantire i livelli essenziali di assistenza. Ricorrere alle prestazioni aggiuntive è, attualmente, l’unica soluzione perseguibile per assicurare il funzionamento dei nosocomi. Non c’è altro da fare.
Si è arrivati a ciò dopo vent’anni di sanità bistrattata: due decenni non si recuperano in un batter d’occhio; a quattro lustri di sfacelo non si pone rimedio da un giorno all’altro. Occorrono sforzi immani, risorse notevoli, competenze adeguate. E soprattutto occorre rifuggire da ciò che è deleterio in questa situazione delicata. E deleteria è la strumentalizzazione politica fatta di promesse e accuse: troppa, vergognosa e becera. Vergognosa perché attuata su un tema di vitale (anche in senso letterale) importanza per un territorio che reclama il diritto alla salute. Becera perché cavalca l’onda emotiva dei cittadini che, riunitisi in comitati, lottano per avere un servizio essenziale.
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