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Fallimenti e frodi fiscali: 5 arresti e 10 milioni in sequestri nel Vibonese NOMI

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno dato esecuzione, nella mattinata odierna, all’Ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale, su richiesta del procuratore Camillo Falvo e dei due sostituti che hanno coordinato le indagini in ogni fase, nei confronti di 7 indagati, 5 dei quali destinatari di misura cautelare personale, 1 in carcere e 4 agli arresti domiciliari e tutti interdetti per 12 mesi dall’esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. I presunti autori delle condotte illecite sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e di bancarotta fraudolenta.

Questi i destinatari delle misure restrittive emesse dal gip di Vibo Valentia, Francesca Loffredo, su richiesta della Procura guidata dal procuratore Camillo Falvo: il patron del gruppo, Francesco Barbieri, 51 anni di Briatico; Aldo Barbieri, 43 anni di Briatico, già rappresentante legale delle società Ortomania e Sapori Mediterranei, nonchè liquidatore della Geosapori srl; Giuseppe Barbieri, 50 anni di Briatico, già legale rappresentante della B&F srl; Basilio Calzona, 51 anni di Cessaniti, legale rappresentante delle società Ortomania e Geosapori; Immacolata Burzese, 49 anni di Briatico, moglie di Francesco Barbieri e già socia della Sapori Mediterranei, nonchè responsabile amministrativo della Cof; Giuseppe Francica, 60 anni di Briatico, già consigliere della Cof e amministratore della B&F srl; Pietro Francica, già amministratore unico della B&F srl. Francesco Barbieri è finito in carcere; Aldo e Giuseppe Barbieri, Immacolata Burzese e Basilio Calzona, agli arresti domiciliari. A tutti gli indagati il gip ha applicato la misura interdittiva dell’esercizio di funzioni direttivi in seno a persone giuridiche e imprese per dodici mesi.

È stato inoltre eseguito il sequestro preventivo di un’azienda attiva nel settore agricolo oltre a denaro e beni per un equivalente di oltre 10 milioni di euro. Le indagini avviate a seguito del fallimento di una prima società operante in ambito ortofrutticolo e del successivo fallimento di ulteriori cinque attività produttive che, sulla base delle relazioni del curatore, sono state riconosciute come una estensione della prima. La Guardia di Finanza, attraverso accertamenti di natura economico finanziaria e l’utilizzo di esclusive banche dati dedicate e i Carabinieri, che si sono occupati delle attività tecniche per corroborare e riscontrare gli elementi raccolti, hanno raccolto quindi importanti riscontri circa l’esistenza di un sodalizio criminoso che avrebbe utilizzato le società in questione per condurre operazioni fittizie, distrazioni di beni che avrebbero portato al fallimento le stesse allo scopo di frodare l’erario e i creditori. Nel complesso, la Guardia di Finanza ha stimato un ammontare di fatture per operazioni inesistenti pari a 37 milioni di euro, con un’evasione delle imposte pari a 7,7 milioni di euro nonché debiti nei confronti dell’erario e dei creditori, per un ammontare di 15,8 milioni di euro.

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