Ex Fosfotec, ex Agricoltura, ex discarica di servizio di Farina Trappeto ed ex Sasol-Kroton Gres 2000 Industrie ceramiche. Si tratta delle quattro aree industriali dismesse, ricomprese nel Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara, per le quali la Provincia ha individuato, a vario titolo, come «responsabili dell'inquinamento» che insiste nel sito, le società Edison ed Eni Rewind.
C’è scritto nero su bianco nella comunicazione di avvio del procedimento amministrativo che l'ente intermedio, lo scorso 21 febbraio, ha trasmesso alle due aziende che adesso devono rispondere della contestata contaminazione delle quattro zone (che a loro volta sono al centro di iter progettuali di bonifica ancora non conclusi). In questo modo, su Edison (oggi controllata da un'impresa francese) ed Eni Rewind (del gruppo Eni) grava l'obbligo di effettuare gli «interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale delle acque di falda e suoli». Alla base della decisione del Palazzo di via Mario Nicoletta, ci sono una serie di sentenze di Tar e Consiglio di Stato che «hanno chiarito - è scritto nelle 43 pagine del documento di avvio del procedimento amministrativo - le competenze delle amministrazioni provinciali», alle quali è stato affidato «il potere-dovere di procedere alla individuazione del responsabile della potenziale contaminazione» delle aree incluse nel Sin, «con contestuale diffida ad adempiere».
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