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Catanzaro, concorsi al 118: arriva l’apertura anche per i medici convenzionati

Il decreto legge 34 autorizza la partecipazione a chi ha svolto servizio per almeno tre anni

Sono circa una trentina i medici convenzionati del Seu 118 che seguono con attenzione l’evolversi degli eventi, dopo l’approvazione da parte del governo del decreto legge n° 34 con il quale si approvano anche misure rivolte alla categoria di sanitari dell’emergenza-urgenza. Un passaggio atteso da tempo e che mette tale categoria di medici nella condizione di poter partecipare ai concorsi per l’accesso alla dirigenza medica del Servizio sanitario nazionale nella disciplina d Medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza anche se non in possesso di alcun diploma di specializzazione. Viene infatti valorizzata l’esperienza acquisita sul campo, con almeno tre anni di servizio a tempo pieno (anche non continuativi) nello specifico settore.
Un’apertura che sarà consentita fino al 31 dicembre 2025, allo scopo di garantire la continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e valorizzare, così, l’esperienza acquisita. Nell’area dell’Asp di Catanzaro sono dunque almeno una trentina i professionisti interessati da questa possibilità. Sta ora a Regione e Azienda, ma il discorso vale anche per le altre Asp calabresi, recepire tale misura nei prossimi bandi di concorso. Un passo accolto con soddisfazione dal sindacato autonomo Saues, il cui consiglio nazionale del dipartimento medici convenzionati ha ribadito l’impegno profuso per arrivare a questo risultato, con lotte, iniziative e manifestazioni di piazza.
L’organismo sindacale nazionale - rappresentato dai medici Carlo Anaclerio, Pasquale Brandi, Rossella Damiani, Michele Giudice, Emilio Leuzzi, Alessandra Marchini, Antonietta Marino, Ernesto Odierna, Nunziatina Racca e Luigi Strigari - ha affermato che «finalmente il governo italiano ha riconosciuto il lavoro svolto da questi preziosi professionisti nell’assistenza in emergenza ai cittadini, non solo nel periodo cruciale della grave pandemia da Covid-19, ma anche nell’opera quotidiana che essi svolgono come medici di prima linea». Il Saues, evidenziano, «non ha mai indietreggiato quando sembrava che ogni speranza andava persa e quando gli iscritti mostravano amarezza per il fallimento delle azioni intraprese».

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