Sarà celebrato nel giorno di sabato santo a Nocera Terinese il rito millenario dei "Vattienti", in un primo tempo vietato dal Comune «per motivi di salute pubblica». La decisione é stata presa dalla Commissione che gestisce il Comune del Lametino, attualmente commissariato per presunti condizionamenti della 'ndrangheta. La Commissione ha revocato il divieto già adottato, imponendo comunque alcune prescrizioni. «La pratica dello spargimento di sangue per le vie cittadine, unita all’apposizione dello stesso sulle mura degli edifici - aveva scritto la Commissione nell’ordinanza con cui aveva imposto il divieto - è in assoluto contrasto con le primarie esigenze di tutela della salute pubblica e salubrità dell’ambiente». La revoca del divieto è stata disposta dopo un incontro tra i componenti della Commissione comunale, i rappresentanti delle associazioni locali e le autorità sanitarie. Nella nuova ordinanza della Commissione si stabilisce che «il percorso del partecipanti al rito coinciderà in gran parte con quello già previsto dalle processioni religiose organizzate in occasione del Venerdì e del Sabato Santo, con espressa eccezione di luoghi pubblici quali scuole, esercizi pubblici, sedi municipali, comando stazione carabinieri ed altri analoghi. I rappresentanti dei cittadini e delle associazioni si impegnano a raccomandare ai partecipanti alla pratica dei "vattienti" che il numero massimo consentito, in contemporanea e per singola processione, non superi le venti unità. Ciascun "vattiente" dovrà usare strumenti di uso strettamente personale, opportunamente igienizzati prima e dopo ciascun utilizzo, e dovrà mantenere una distanza di almeno cinque metri da ogni altro praticante il rito. Non saranno ammessi imbrattamenti con sangue e altri fluidi corporei di pareti e portoni di edifici pubblici e privati». "II Presidente della Pro Loco - é detto ancora nel provvedimento - si impegna ad organizzare un tempestivo servizio di pulizia e disinfezione dei tratti di strada sui quali si potrebbero depositare i fluidi corporei. Ciascun 'vattientè sarà diffidato dal partecipare al rito se affetto da patologie infettive o contagiose, specie se trasmissibili attraverso il sangue».