Si complica l’iter per la realizzazione degli interventi archeologici previsti per l’area ex Ariston di Crotone, rientranti nel maxi-progetto Antica Kroton che prevede investimenti (tra Comune e ministero) per 61,7 milioni di euro. Il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso della società “Ariston srl” titolare del sito, ha sospeso con ordinanza l’efficacia del vincolo d’interesse culturale che il ministero della Cultura, il 10 novembre 2021, appose sulla superficie e sugli immobili della zona compresa tra le vie Silvio Carpino, Claudio Crea, Cutro, XXV Aprile e Mario Nicoletta.
Il contenzioso sarà adesso discusso nel merito davanti ai giudici amministrativi d’appello nell’udienza del 30 novembre prossimo. Invece, il 14 novembre 2022, il Tar di Catanzaro, nel confermare le restrizioni disposte dal Mic, aveva ribadito che l’ex Ariston «ha le caratteristiche di un’area archeologica pluristratificata». «La relazione tecnica della Soprintendenza – secondo la sentenza di primo grado - si esprime nel senso che l’area, uno spazio urbano aperto, in gran parte libero da costruzioni contemporanee, dal punto di vista archeologico si presenta decisamente rappresentativo delle vicende storiche della città di Crotone, prima della polis achea, poi dell’occupazione romana ed oltre». E per arrivare a tale valutazione – la tesi del Tribunale amministrativo regionale - «sono state considerate le risultanze delle indagini tecniche effettuate» nel sito tra il 2003 e 2004.
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