La Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi confermando di fatto le sentenze emesse dalla Corte d’Appello di Catanzaro il 3 marzo 2022 nei confronti di quattro imputati coinvolti nel procedimento scaturito dall’inchiesta antimafia “Pietranera”, ai quali la Dda contestava l’estorsione, aggravata dalle modalità mafiose, ai danni dei baroni Gallelli, proprietari terrieri di Badolato.
Sono, quindi, divenute definitive le condanne emesse in secondo grado per Vincenzo Gallelli, alias Cenzu Macineju; Antonio Gallelli; Francesco Larocca e Giuseppe Caporale. Vincenzo Gallelli, ritenuto dagli inquirenti il luogotenente a Badolato del boss Vincenzo Gallace di Guardavalle, dovrà scontare sei anni di reclusione e pagare 5mila euro di multa; stessa pena per Antonio Gallelli. Sono stati invece comminati 4 anni di reclusione e 3.333 euro di multa a Francesco Larocca e 6 anni e 5mila euro di multa a Giuseppe Caporale.
Per tutti gli imputati, difesi dagli avvocati Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Vincenzo Maiolo Staiano e Domenico Pietragalla, l’aggravante mafiosa era già crollata in primo grado e in appello avevano ottenuto significative riduzioni della pena. Vincenzo Gallelli, infatti era passato a 6 anni di reclusione a fronte degli 11 anni inflitti in primo grado, Antonio Gallelli da 9 a 6 anni, da 8 a 6 anni Giuseppe Caporale e da 7 a 4 anni Francesco Larocca.
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