Catanzaro, Crotone, Vibo

Sabato 11 Gennaio 2025

Catanzaro, Gigliotta si difende al processo Basso profilo: mai fatto o ricevuto favori dai clan

Umberto Gigliotta

«Non ho mai agevolato le cosche ne ho mai ricevuto aiuti o favori». Per circa quattro ore Umberto Gigliotta, l’agente immobiliare accusato di contiguità con le cosche, si è difeso dalle accuse che lo hanno portato in carcere nell’ambito dell’inchiesta Basso Profilo, coordinata dalla Dda di Catanzaro. Rispondendo alle domande prima dei suoi difensori, gli avvocati Vincenzo Ioppoli e Vincenzo Cardone, e poi del sostituto procuratore Paolo Sirleo, il 41enne catanzarese ha cercato di smontare il pesante castello accusatorio costruito dagli investigatori della Dia. Gigliotta ha sostenuto di non aver mai riciclato o investito soldi del clan Trapasso di san Leonardo di Cutro né di avere rapporti di conoscenza con esponenti del cosiddetto clan dei Gaglianesi. Le domande del pm Sirleo si sono concentrate sul rapporto che legava l’agente immobiliare catanzarese con Tommaso Trapasso esponente di primo piano della cosca crotonese. Gigliotta ha spiegato di aver conosciuto Tommaso Trapasso nel 2008 come imprenditore agricolo e di non avere avuto mai particolari rapporti. Sirleo ha chiesto allora chiarimenti sul perché sia stato testimone di nozze. Il 41enne catanzarese ha sostenuto che tutto sarebbe avvenuto quasi per caso tanto che Tommaso Trapasso non doveva essere neanche tra gli invitati alle nozze. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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