Come riportato giorni addietro dalla Gazzetta del Sud, il Comune ha deciso di agire legalmente contro il Sistema bibliotecario vibonese nei confronti del quale vanta un debito quantificato in 272mila euro, tributi esclusi, dopo aver riconosciuto la quota di 0.40 centesimi ad abitante. Ebbene, dinanzi a questa decisione, l’ex direttore del Sistema bibliotecario Gilberto Floriani ha esposto sui social il proprio pensiero. «Il Comune di Vibo – ha scritto Floriani – aderì al Sbv nel 2012. Il Sistema si trovava in difficoltà economica pure allora e la soluzione fu quella di pagare un fitto di 15mila euro annui per la parte occupata con relativa compensazione nella quota di adesione, pressappoco dello stesso importo». E, in tal senso, infine, rivendica il lavoro fatto ad iniziare dal progetto della Capitale del libro.
Ma «il dirigente comunale preposto non diede mai applicazione alla delibera di adesione al sistema, nel punto che prevedeva il pagamento annuale della quota di adesione, pari a 0.40 centesimi per abitante, creando per il Comune un probabile debito fuori bilancio».
Parole dinanzi alle quali il dirigente interessato, Adriana Teti, non ha esitato a replicare al vetriolo, sempre attraverso il suo canale facebook, quasi si ragionasse di noccioline! Ma tant’è… «Nella pubblica amministrazione – ha accusato la dottoressa Teti – parlano gli atti; di conseguenza, invito il sig. Floriani a consultare la delibera di Giunta comunale ed il relativo prospetto allegato, dove viene sintetizzato tutto il debito del Sbv, il dare e avere tra il Comune e il Sistema». Da questo prospetto risulta «che il Comune deve avere dal Sbv 272mila euro circa escluso i tributi, dopo aver riconosciuto la quota di partecipazione di 40 centesimi ad abitanti».
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